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05/11/2015

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Atessa: il discorso del Sindaco Cicchitti alla Festa delle Forze Armate e dell'Unit� d'Italia

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sangroservizi 051115

Quattro novembre 2015

FESTA delle FORZE ARMATE

e dell’UNITA’ d’ITALIA

Concittadini, in questa giornata cos� importante per la nostra Italia sono qui per porgere a voi tutti:� autorit� civili, militari, religiose, politiche, cittadini, studenti, labari, associazioni combattentistiche d’arma e volontari di protezione civile il mio saluto personale e di tutta l’Amministrazione Comunale.

Il 4 novembre � la ricorrenza che celebra la memoria comune degli italiani, la ricorrenza che esalta lo spirito d’indipendenza, di libert�, di pace e l’ideale di una patria libera e unita.

Il 4 novembre � anche la festa delle forze armate, fedeli custodi della nostra identit� nazionale.

Il popolo italiano deve essere grato alle forze armate per quanto hanno dato e per quanto ancora oggi danno al nostro Paese, nel servizio di ordine pubblico e nel controllo del territorio,� oltre alle missioni di pace nel mondo per difendere i valori universali della libert�, della democrazia e della pace.

Ogni anno il 4 novembre siamo qui, in questa piazza, davanti al monumento dei caduti della prima e seconda guerra mondiale, a fare memoria dei Caduti della grande guerra del 1915 – 1918, ma anche di tutti gli altri caduti nei diversi conflitti per aver offerto il generoso sacrificio� della propria giovinezza donata alla patria.

Quest’anno ricorrono i 100 anni dell’entrata in guerra del nostro Paese contro gli austro-ungarici per la riappropriazione del Trentino-Alto Adige, che si concluse nell’autunno del 1918. �

Questa celebrazione ha un valore altissimo e non vuole� ricordare una vittoria, ma �esaltare il valore� della pace� e il� sacrificio� di tutti coloro che hanno dato la vita per vivere in un mondo pacifico.

Nella nostra memoria storica la ricorrenza del 4 novembre rievoca la conclusione della prima guerra mondiale, ma ci impone, nel contempo, di riflettere e cercare di perseverare uno stretto rapporto fra quel momento storico e l’attualit� che oggi viviamo.

Un rapporto che non pu� prescindere dalla considerazione del costo immane di quel conflitto.

La “grande guerra” fece migliaia e migliaia di vittime fra militari, civili, dispersi e feriti, mostrando all’umanit� la verit� evidente che il ricorso alle armi come strumento di ricomposizione delle controversie porta sempre un carico di afflizione, di devastazione e miseria che colpisce vinti e vincitori, senza distinzioni.

Questa � anche la giornata per riaffermare quanto prevede l’art, 11 della nostra Costituzione, secondo cui “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert� degli� altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie �internazionali”.

Proprio dalla grande guerra e dalla seconda guerra mondiale nasce la nostra Costituzione e l’inizio del processo di costruzione dell’Europa furono ispirati proprio a quanti avevano ancora negli occhi le scene terrificanti di quelle guerre e nel cuore il patriottismo e lo spirito di sacrificio dei combattenti.

Oggi abbiamo forse solo apparentemente superato quei problemi e nonostante il progetto di Europa unit� si stia sempre pi� concretizzando le nostre difficolt� economiche �derivano da guerre diverse come� quella della finanza dove spesso per� mancano i mezzi per opporsi e controbattere.

Oggi i problemi della nostra societ� sono altri, e come poc’anzi dicevo il lavoro, l’economia e la certezza di un futuro per le tante famiglie in difficolt� e la speranza occupazionale ai tanti giovani in attesa di una prima occupazione.

Oggi la speranza � che la nostra Italia possa superare al pi� presto questo

momento cosi difficile per l’economia, per il lavoro, ma soprattutto per il particolare momento di degrado morale che investe la nostra societ�.

Ritengo che per superare questo momento cos� critico deve prevalere la riappropriazione� dei valori del passato e il rispetto delle regole.

Tutti noi sindaci, indistintamente, lamentiamo la mancanza di rispetto delle regole, il rispetto reciproco tra� i cittadini, il senso del dovere, l’amore e l’attaccamento al lavoro.

Se tutti insieme saremo capaci di recuperare questi principi onoreremo al meglio tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria al fine di assicurare un futuro di libert� e progresso al Paese, quel Paese dove in tanti attendono un lavoro.

Questo � oggi il nostro dovere, un dovere carico di responsabilit� per garantire� un futuro di lavoro e di crescita alla nostra Italia per i giovani, futuri pilastri della nostra societ�.

Spetta, dunque, ad ognuno di noi, con le nostre azioni quotidiane, i nostri comportamenti, tenere vivo il significato di quelle radici, che continuano a dare senso al nostro presente e prospettiva al nostro futuro.

Mentre nutriamo sentimenti di gratitudine verso i nostri ragazzi combattenti e i loro eroici, dolorosi sacrifici, non possiamo non considerare come gli obiettivi e i valori dell’Unit� nazionale e dell’indipendenza, beni preziosi e imperativi supremi, abbiano rappresentato il filo conduttore della storia nazionale.

Liberi da antistorici conati di secessione, mossi da imperativi di pace e di progresso nell’unione e nella solidariet�, possiamo fare nostro l’appello dell’allora presidente americano Kennedy, validissimo ancora oggi �per noi che desideriamo superare la crisi economica, anzi antropologica, che ci affligge e che � resa acuta soprattutto da chi, dimenticando gli ideali dell’ Unit�, ha deciso di richiudersi nel proprio particolare benessere materiale a spese della pi� ampia comunit� nazionale: infatti Kennedy ebbe a dire “Non chiederti che cosa pu� fare il tuo Paese per te, ma chiediti, ogni giorno, che cosa puoi fare tu per il Paese”.� In questa direzione si deve muovere il nostro impegno quotidiano.

Il difficile momento economico e occupazionale deve essere motivo di risoluzione dei nostri governanti, ma � necessario e indispensabile che anche noi singoli cittadini dobbiamo dare il nostro contributo e non scaricare ad altri colpe e responsabilit�.

Il nostro sistema democratico basato su una libert� incondizionata spesso non viene apprezzato.

Quella libert� che altre popolazioni non hanno, e il pensiero non pu� che andare agli immigrati che per sfuggire alla miseria e alle oppressioni rischiano la vita alla ricerca di un paese migliore, un� paese senza gli orrori e le devastazioni della guerra.

Questi fatti dovrebbero farci apprezzare ancora di pi� il nostro Paese, dove c’� forse troppa libert� e democrazia che spesso non sappiamo apprezzare e considerare.

Le conquiste di benessere, di progresso sociale e civile, raggiunte dal nostra Italia repubblicana sono messe alla prova e vanno consolidate in un societ� sempre pi� complessa, aperta e multiculturale, in un mondo segnato dalla competizione globale.

La pace di cui gode l’Europa non pu� farci ignorare o trascurare le tensioni che attraversa la comunit� internazionale.

E’ solo rafforzando la comune identit� e l’effettiva coesione del Paese, che l’Italia pu� mettere a frutto le sue potenzialit� e far valere, nel nuovo contesto globale, il suo contributo di nazione indipendente e pienamente partecipe con le nazioni europee.

�Oggi ci si chiede, un nuovo sforzo di coesione nazionale, un concreto impegno per garantire la pace al di fuori dei confini della stessa Europa, per contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale.

Di questa visione e di questo impegno le Forze Armate costituiscono una delle pi� importanti e innovative espressioni nel presente per i compiti a loro attribuiti.

Oggi le Forze Armate rappresentano il presidio e la sicurezza del popolo italiano e garanzia delle Istituzioni democratiche, sia per il contributo che hanno sempre dato per la difesa della Patria sia per gli impegni internazionali di pace.

E� lo fanno con qualificata professionalit�, tale da suscitare l’apprezzamento degli organismi internazionali e l’affetto delle popolazioni tra cui sono chiamate ad operare.

E per questo che con orgoglio possiamo affermare la nostra stima e riconoscenza alle Forze Armate italiane, strumento di pacificazione, risorsa preziosa di un Paese libero ed unito.

E oggi, con orgoglio vogliamo dichiarare� la nostra appartenenza alla Nazione� di tutti gli italiani, impegnati a cercare nel bene comune la matrice del bene per ognuno di noi, rendendo cos� un omaggio concreto a tutti i caduti italiani su ogni fronte nel nome della Patria.

VIVA� L’ITALIA

ONORE� ai� CADUTI� per la� PATRIA

VIVA� LE� FORZE� ARMATE

W LE FORZE� ARMATE� STRUMENTO� DI� PACE

VIVA� L’ITALIA

VIVA� l ’ITALIA UNITA

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