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31/03/2016

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
'Tanta confusione sul futuro dell'Ospedale di Atessa': il Comitato Spontaneo chiede chiarezza alla politica

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A causa di uno spiacevole problema tecnico, pubblichiamo soltanto adesso il Comunicato Stampa del Comitato Spontaneo in difesa dell'Ospedale di Atessa, al quale il Sindaco Cicchitti (citato tra gli altri nel comunicato) ha gi� replicato nell'articolo precedentemente pubblicato.

Ancora una volta, dai giornali, dalle piazze, dagli atti ufficiali regionali e manifesti murali, arrivano notizie, programmi, promesse e riconversioni a go-go per l’ospedale San Camillo De Lellis di Atessa.

Chi pi� ne ha pi� ne metta: 40… 60… 80 posti letto, sale operatorie che riaprono, pronto soccorso h12… h24 oppure urgency room a tempo, la riabilitazione si trasforma e passa da art. 26 a art. 56 e, dulcis in fundo, spunta un nuovo reparto di cui non hanno ancora deciso il nome che sar� da scegliere tra RA o RSA…. Insomma una serie di fantomatiche previsioni per il futuro dell’ospedale di Atessa.

Voi ci capite qualcosa? Noi no. Quello che � certo � che l’ospedale a partire dal 2007 (quando furono chiusi i reparti di ostetricia e ginecologia, e successivamente del punto nascita) ad oggi, ha subito un progressivo ridimensionamento passando attraverso fasi che hanno visto chiusure, accorpamenti e/o inaugurazioni di nuovi reparti all’avanguardia, con tanto di tappeti rossi, spostamenti di medici primari e, addirittura, la costruzione di nuove sale operatorie, rimaste per lo pi� inutilizzate e che per questo motivo meriterebbero l’attenzione da parte di organismi quali, ad esempio, la corte dei conti o la magistratura per fare chiarezza su eventuali responsabilit� legate a scelte che non sono state confermate neanche nel breve periodo.

Oggi tutti si affannano sia a fare promesse sia anche a scaricare colpe e responsabilit� sugli altri. E questo senza rispetto alcuno verso la collettivit�, cittadini ed elettori, mentre invece ognuno dovrebbe con umilt� ammettere e riconoscere la propria parte di responsabilit� nello scempio che negli ultimi venti anni ha investito il mondo della sanit� in generale ed ha messo a serio rischio il diritto alla salute ed alla cura della cittadinanza.

Come cittadini, e in particolare cittadini di Atessa, siamo stufi di prese di posizione come quella assunta dal sindaco Nicola Cicchitti nel� giugno 2015 che ha disertato il tavolo delle trattative sulla riconversione del San Camillo de Lellis promosso dalla direzione sanitaria regionale: il sindaco ha declinato l’invito trincerandosi dietro una miope, inopportuna e del tutto personale posizione dell’ aut-aut ovvero “o tutto o niente”, senza interpellare la gente (cosa che, data l’importanza della posta in gioco, avrebbe potuto fare attraverso un’assemblea pubblica). Questo stesso sindaco ha preteso poi di sfilare in prima fila, quale “difensore” dell’ospedale, al corteo del 12 marzo scorso organizzato dal Comitato spontaneo in difesa del territorio.

Siamo stufi che su un tema cosi importante non venga concessa, in seno al consiglio comunale, la parola ai cittadini. Siamo stufi che ci si ostini ancora a proporre ordini del giorno e risoluzioni di parte non condivise. Siamo stufi anche di certa informazione che, purtroppo, � risultata di parte.

A chi in piazza ha fatto promesse, diciamo di adoperarsi affinch� quelle promesse si concretizzino perch� basta prendere in giro la gente!

Al PD locale e regionale rivolgiamo l’invito a chiarirsi �le idee prima di esporle sui giornali e sui manifesti perch� non � n� il caso n� il momento di creare falsi allarmismi e false aspettative.

Il comitato spontaneo in difesa del territorio non ha fini di lucro, non ha simboli di partito, non ha statuti o regolamenti.

Le linee guida di azione del Comitato sono dettate dalle fragilit� e criticit� emergenti dal contesto sociale e territoriale in cui viviamo.

Il Comitato ha raccolto circa 7.000 firme di liberi cittadini a favore dell’ospedale, e quindi � stato investito di un ruolo di garanzia proprio verso i cittadini. L’ospedale di Atessa � importante, e oggi lo � pi� che mai, perch� di fronte a tanti ospedali che vengono chiusi, non vi sono strutture capaci di assorbire la domanda cui questi ospedali rispondevano, quindi vengono meno tutti i servizi e le liste di attesa sono diventate lunghissime e, in alcuni casi, proibitive.

Noi, come Comitato, dobbiamo e vogliamo essere sinceri con voi: il nostro ospedale cos� come era un tempo non potremo averlo pi�, ma possiamo e dobbiamo lottare affinch� dal piano sanitario regionale si recuperi qualche opportunit� di futuro anche per Atessa. Proprio dalla forza delle 7.000 firme siamo qui pronti ad un sereno confronto sulle proposte che arriveranno.

Il Comitato

comitato spontaneo 310316


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