30/06/2016
� �La ditta De Francesco, nel tentativo di smentire le nostre documentate affermazioni sui ritardi nella riconsegna della sala polifunzionale di piazza Garibaldi e di andare cos� in aiuto della giunta comunale, non smentisce nulla e fa un clamoroso autogol.
�� 1) E' vero o non � vero che il 29 aprile 2013, rispondendo a una interrogazione consiliare del MAU, il sindaco garantiva che "i lavori sono in fase di ultimazione e si prevede possano essere riconsegnati anche in anticipo (la sottolineatura � nostra) rispetto alla scadenza contrattuale prevista il 28 settembre 2013"? E' vero.
�� 2) E' vero o non � vero che il 26 aprile 2014, l'anno successivo, in seguito a una nostra nuova interrogazione che chiedeva spiegazioni per gli ulteriori ritardi, il sindaco tornava a garantire: "i lavori possono ritenersi sostanzialmente ultimati"? E' vero.
�� 3) E' vero o non � vero che a tutt'oggi -siamo a oltre tre anni dalla nostra prima richiesta- la sala non � stata riconsegnata? E' vero.
�� Di fronte a questa realt� il balletto delle responsabilit� tra amministrazione comunale (che annuncia sempre nuove date, puntualmente disattese) e costruttore (che parla di "migliorie" richieste o resesi necessarie) non pu� mettere a tacere le giuste domande dei cittadini. E chi cerca di smentire i fatti, si d� solo la zappa sui piedi.
�� La ditta De Francesco attribuisce il ritardo a due fattori:
�a) L'entrata in vigore di una "una nuova normativa" applicata� dai vigili del fuoco. Si d� il caso che una normativa disciplinante modificazioni ai procedimenti di prevenzione incendi risale ad agosto 2011, ma la stessa� non ha sostanzialmente modificato le regole tecniche afferenti alle attivit� esercitate nel complesso edilizio del Contratto di Quartiere II, alcune delle quali risalgono addirittura al 1982. La normativa, quindi,� era in vigore e ben conosciuta fin dall'inizio dei lavori. Non sono sopraggiunte regole nuove.
�� b) La� ditta costruttrice fa riferimento anche a "ulteriori miglioramenti... resisi necessari".� Qui la contraddizione appare evidente.� I miglioramenti non sono accadimenti� imprevisti o improvvisi. Sono stati "necessari" perch�?� Sono stati richiesti dal cielo o disposti da qualcuno che ha cambiato e ricambiato il progetto iniziale?
�� Ci sono voluti anni e anni, dopo che i lavori erano stati "quasi ultimati", per arrivare all'opera finale che,� a tutt'oggi, non sappiamo ancora quando sar� fruibile dalla collettivit�. Il� fatto �, cari palleggiatori di responsabilit�, che quando si � trattato di finire la parte privata, e in vendita, del Contratto di Quartiere II, i tempi non si sono allungati; per la grande sala pubblica... si pu� attendere non importa quanto. I continui ritardi e rinvii nella riconsegna di quest'opera, che dovrebbe contribuire a rivitalizzare il centro storico, ne pregiudicano la stessa utilit� perch� la sala diventer� fruibile dopo che tutta la zona ha sub�to un ulteriore degrado. Basti vedere la fine che hanno fatto, negli ultimi anni, diversi esercizi commerciali e le gravi difficolt� in cui si dibattono altri negozi.
�� Le opere -abbiamo spiegato in consiglio comunale- non basta farle, bisogna saperle gestire nei tempi e nei modi utili allo sviluppo di un territorio. Solo allora si pu� dire che un'amministrazione ha lavorato bene.
������������������� ������Il coordinamento del Movimento per Atessa Unita