Alle ore 24.00 di questa notte saranno interrotti i ricoveri dei pazienti presso l’unit� di medicina di P.O. di Atessa.

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Dalle ore 00.00 di domani l’ultimo piano dell’ospedale di Atessa �presenter� 16 posti letto per la medicina fisica riabilitativa sull’ala sinistra e 26 posti letto di Lungodegenza nell’ala destra. �I pazienti critici verranno trasferiti nella struttura di altri presidi.

Come appare evidente, la strategia tipica dei tempi dell’Unione Sovietica, posta in essere dalla Giunta D’Alfonso, continua ad essere attuata lentamente, ma inesorabilmente.� Piano piano stanno completamente eliminando gli ultimi letti dell’ospedale di Atessa.

A nulla sono valse le proteste e le prese di posizioni. La gente cittadina sembra ormai rassegnata e non segue pi� la protesta, ritenendola sterile e senza alcuna possibilit� di sortire effetti positivi.

Resta una piccola speranza per l’incontro del Sindaco Borrelli che, unitamente a colui il quale ha voluto la distruzione dell’Ospedale di Atessa, il Presidente D’Alfonso, incontrer�, il 21 prossimo, �il Ministro della salute LORENZIN per perorare la causa dell’ospedale di zona disagiata.

Al riguardo e prima di tutto cercher� di portare la mia solidariet� al sindaco per la� determinante mission, non tanto per la natura del progetto, quanto per il fatto che, in caso di diniego, questo pu� essere impugnato perch� crea la violazione di un interesse legittimo della citt�.� Quindi, il Sindaco, sin �da ora, dovrebbe impegnarsi per un eventuale �ricorso al Tar Abruzzo, ove la politica, per fortuna, non c’entra nulla.

In secondo luogo, allo stato dei fatti, non posso che ribadire, in tutta la vicenda dell’ospedale, �la possibile esistenza della fattispecie criminosa astratta prevista dal codice penale all’art. 331,� che prevede una pena anche da tre a sette anni per chi “sospende il lavoro nei propri stabilimenti di servizi pubblici in modo da turbare la regolarit� del servizio”. E nel caso de quo c’� tutta la irresponsabilit� del turbamento poich�, intasandosi� l’ospedale di Lanciano, a seguito della chiusura di Atessa, si � creata la turbativa alla regolarit� del servizio in danno delle popolazioni atessane e della montagna.

Allo stato, comunque, �occorre ASSOLUTAMENTE cercare di mantenere in piedi almeno �una forma di pronto soccorso efficiente ed autonomo, che non sia di passaggio per l’inoltro a quello di Lanciano. Almeno quest’ultima frontiera occorrerebbe �difenderla a tutti i costi.

Carmine Fioriti . Consigliere di minoranza � �