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06/04/2018

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Atessa, i cittadini chiamati alla mobilitazione contro impianti di rifiuti pericolosi. Costituito tavolo di lavoro

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�� Parte la mobilitazione contro gli impianti di rifiuti pericolosi, che dovrebbero aprire� in territorio di Atessa. Ieri pomeriggio, in Comune, convocato dal sindaco Giulio Borrelli, si � tenuto un incontro, sollecitato da ecologisti, comitati e diverse associazioni ambientaliste, che hanno chiesto di essere informati sui progetti in atto. Presenti, tra gli altri, Pasquale Zaccardi, assessore all'Ambiente del Comune di Atessa e il consigliere Antonio Campitelli, che si occupa di Protezione civile. Si tratta una prima iniziativa, che si traduce in una “chiamata alle armi” dell'intero territorio.

ciaf atessa-vista aerea 060418

�� Il primo cittadino, qualche giorno fa, ha inviato una lettera al Dipartimento Politiche ambientali della Regione Abruzzo, evidenziando la propria netta contrariet� alla riapertura, da parte della societ� Ecoeridania, dell'impianto Ciaf, situato in localit� Piazzano di Atessa, che “in passato ha creato grossi problemi al territorio”. No deciso anche alla realizzazione, in contrada Saletti, dell'impianto per rifiuti sanitari a rischio infettivo proposto dalla ditta Eugenio Di Nizio di Mafalda, Campobasso. “La situazione – ha esordito il primo cittadino di Atessa –� � allarmante. Nei giorni scorsi in municipio sono venuti due tecnici della ex Maio.Com, ora Ecoeridania, comunicando l'intenzione dell'azienda di riattivare� la Ciaf che, da queste parti, evoca situazioni angosciose”. Le sorti di Ciaf sono attualmente affidate al Tribunale di Lanciano, dove � aperta la procedura di concordato preventivo.� Ecoeridania � intenzionata a rilevare le autorizzazioni e a investire, oltre 4 milioni, per bonificare e rimettere in funzione l'impianto, che pu� trattare anche fanghi industriali e scarti di aziende chimiche. “Bisogna capire – ha spiegato Borrelli – il rischio che rappresentano� la attivazione della Di Nizio e la riattivazione della Ciaf� per l'intera Val di Sangro. Si tratta di strutture incompatibili con l'attuale sviluppo e con la Zes (Zona economica speciale) su cui stiamo lavorando per creare occupazione e nuove opportunit�, legate al territorio".

atessa-ciaf 060418

�� Le associazioni presenti si sono dette pronte a mettere a disposizione tutte le forze per difendere la Val di Sangro e sostenere la battaglia lanciata dal sindaco. “Mentre � in corso la procedura di autorizzazione per un impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, con adiacente deposito per rifiuti pericolosi e non pericolosi, come previsto dal progetto della ditta Di Nizio di Mafalda -hanno evidenziato, congiuntamente, le diverse associazioni che hanno partecipato all'incontro-� si pensa di riaprire, a pochi chilometri, l’impianto Ciaf , che gi� in passato ha creato gravi danni ambientali, rilevati dalle indagini dell'Arta, con inquinamento atmosferico, per valori oltre i limiti degli inquinanti aromatici; e con inquinamento dei pozzi, con presenza di metalli pesanti nelle acque. Restano, inoltre, le perplessit� di fronte alle carenze dell’impianto, che negli anni pi� volte le associazioni avevano denunciato: le tipologie di rifiuti tossico-nocivi che possono essere smaltite necessitano di tecnologie e impianti di cui l’azienda non disponeva nel 2003 e non dispone ovviamente oggi. Le indagini tristemente note della magistratura hanno� dimostrato che i dubbi sulla capacit� di smaltimento di rifiuti nocivi dell’impianto, sollevati negli anni dalle associazioni ambientaliste, erano pi� che fondati”.

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�� Al termine dell'incontro � stato creato un tavolo tecnico, che dovr� esaminare� le varie questioni.� "Il gruppo di lavoro – dice il sindaco Borrelli –� � aperto a tutte le associazioni ambientaliste che, mi auguro, saranno numerose e vorranno collaborare a dare il proprio apporto, in modo che le iniziative che verranno prossimamente intraprese, a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, siano concordate e coordinate con tutti i gruppi che vogliono impegnarsi in questa battaglia”. Il 18, in Comune, si riunir� il Coordinamento dei sindaci per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio.

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