COMUNICATO

ATESSA CE L’HA GIA’ L’OSPEDALE DISAGIATO!

Si, purtroppo Atessa ha da parecchio il suo ospedale “disagiato”: � �la struttura dell’ex distretto sanitario, gi� storico ospedale della citt�. Un complesso ristrutturato negli anni 97/99 dalla ASL , con una spesa di oltre un miliardo� delle vecchie lire. Era una struttura strategica che, come Distretto, svolgeva� svariate attivit� che� portava� nel centro della citt� oltre 20.000 utenti, con grande respiro e soddisfazione delle attivit� produttive locali.

Oggi, invece, questa struttura � totalmente abbandonata a s� stessa, oltre che impolverata dalle attivit� di edificazione circostanti,� ed � in fase di autodistruzione, alla merc� degli eventi atmosferici che la stanno minando nelle coperture, nei canali di scolo e nelle pareti,� alla faccia della spesa impegnata dall’Asl che si sta via via vanificando.

E’ una situazione� che merita, comunque, un approfondimento giuridico attento, dal momento che potrebbe anche dar luogo ad una ipotesi di�� DANNO ERARIALE NON IRILEVANTE. �Il problema, quindi, ��deve essere assolutamente affrontato , riparato e la soluzione resa operativa, cos� come, peraltro -� va tutelata la parte non utilizzata del NUOVO OSPEDALE ( che dovrebbe divenire di zona disagiata), abbandonata a pi� svariati usi, ma non manutenuta costantemente come dovrebbe e, quindi, destinata anch’essa all’autodistruzione.

La presente denuncia viene esternata �affinch� tutte le Forze politiche denuncino all’ASL lo stato di abbandono della struttura� che, in considerazione della sua importanza storica, potrebbe essere riconvertita in un centro geriatrico e, collateralmente,� accogliere anche la casa anziani del Castello, i cui ospiti, oggi, �devono arrangiarsi alla bell’� meglio tra una infiltrazione d’acqua ed un’altra.

Comunque sia, il vecchio ospedale costituisce una opera importante, sia per capacit� che per la posizione centrale. �La ASL l’ha abbandonata e, quindi, bene farebbe a cederla per far si’ che torni a rivivere. Sulla struttura, peraltro vecchio convento monacale, �sembrerebbe esserci un vincolo di destinazione per opere di carit� o di ausilio e cura. Ebbene la sua riconversione in un presidio geriatrico, con la casa anziani del Comune, �rientrerebbe appieno nell’ambito del vincolo e garantirebbe al centro della citt� di rivedere qualche faccia nuova che possa anche dare una spinta alla risalita delle saracinesche del corso principale. Tutto va bene, basta solo intervenire IMMEDIATAMENTE per salvarla da una �autodistruzione inesorabile .

� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �Carmine Fioriti