04/08/2018
�� L’Amministrazione comunale rivede alcune tariffe dei servizi a domanda individuale e lo fa in modo molto limitato rispetto ai costi. Per i diversi servizi a domanda individuale, Atessa spende circa un milione 280.000 euro a fronte di un’entrata di circa 486.000 euro con una copertura, quindi,� del costo del servizio del 38%. �Tenuto conto di questa situazione e dei rilievi fatti dalla Corte dei Conti per quanto attiene l’eccessivo ricorso, nel quinquennio 2013-2017, all’anticipo di cassa e della richiesta anche di una� “riprogrammazione”� del bilancio, l’Amministrazione,� dopo un’attenta valutazione ha deciso di:
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1)���� dismettere. a partire dal primo gennaio 2019, la gestione diretta del mattatoio comunale a causa di una sempre minore utilizzazione. Attualmente serve principalmente un utente di Atessa e quattro utenti di alcuni comuni limitrofi;
2)���� di avviare, entro il 30 ottobre 2018, una procedura per valutare altre forme di gestione del mattatoio, che non siano a carico di tutti i contribuenti;
3)���� prevedere una rimodulazione delle tariffe della mensa scolastica, a partire dal primo gennaio 2019, sulla base della effettiva capacit� economica delle famiglie (ISEE - Indicatore della Situazione Economica Equivalente) .
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�� Restano inalterate le tariffe per trasporto scolastico, centro anziani, asilo nido e attivit� sportive giovanili.�
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�� “Per la mensa scolastica - dice il vicesindaco Federica Cinalli, assessore al bilancio - la spesa complessiva � di 257.500 euro a fronte di un’entrata pari a 90.000 euro. La rimodulazione delle tariffe tiene conto della situazione economica delle famiglie cos� come di seguito riportato
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Fascia ISEE (euro) |
Tariffa (euro) |
0 - 5.200 |
Esenzione |
5.201- 7.200 |
2,00 |
7.201- 12.000 |
2,50 |
12.001- 18.000 |
3,00 |
18.001 -24.000 |
3,50 |
Oltre 24.000 |
4,00 |
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�� "Diverso - spiega il vicesindaco - � il discorso per il mattatoio.� Altri Comuni hanno dismesso da tempo questo tipo di attivit�. I mattatoi pubblici hanno avuto un ruolo fino a quando la zootecnia era una attivit� ampiamente sviluppata nelle campagne. Oggi, le diverse modalit� di allevamento e macellazione delle carni, la distribuzione effettuata prevalentemente da grossi fornitori e i gusti dei consumatori, sensibilmente mutati rispetto agli anni precedenti, rendono questi impianti poco efficienti se non riorganizzati sulla base di un vero e proprio piano aziendale e di marketing.
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�� Riteniamo tuttavia -continua Cinalli- che ci siano margini� di interesse per chi vuole investire sul concetto di filiera corta,� in cui sia seguibile la tracciabilit� completa del prodotto, ma ci� richiede un piano di rilancio della struttura, qualche investimento, un’azione di promozione e marketing a cui oggi il Comune non pu� provvedere, viste le risorse umane ed economiche necessarie. E' questo il motivo per cui prima di dismettere il servizio vogliamo individuare forme di gestione che esaltino le potenzialit� del bene, che attualmente non produce redditivit�, e negli anni potrebbe portare solo ad ulteriori aumenti di costi di gestione. A questa esigenza risponde l’indagine esplorativa e la manifestazione di interesse, �affidate ai tecnici del Comune, che consentiranno, in ottemperanza ai principi di trasparenza e libera concorrenza, di individuare uno o pi� soggetti idonei e qualificati a� cui affidare successivamente il servizio.
� La manifestazione di interesse avr� quindi lo scopo -conclude il vicesindaco- di far pervenire all’Amministrazione comunale la disponibilit� degli operatori economici� a presentare offerte e a partecipare alle successive fasi procedurali”.