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18/04/2020

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Emergenza coronavirus, la situazione al Centro Santa Maria di Atessa si aggrava ulteriormente, il Sindaco Borrelli parla alla cittadinanza

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carlos 180420

Emergenza coronavirus, la situazione al Centro Santa Maria di Atessa si aggrava ulteriormente, il Sindaco Borrelli parla alla cittadinanza

borrelli 1804201Cari concittadini, mi rivolgo a voi perch� la situazione sanitaria, in conseguenza di questa epidemia virale, ci preoccupa molto. Un'altra anziana del Centro Santa Maria se n'� andata. Era ricoverata da una decina giorni a Chieti. Era positiva al Covid19. Sono cinque, nelle ultime settimane, le persone del centro decedute. Per tre, � stato accertato il virus. Per altre due si � in attesa di conoscere l'esito del tampone. Aumentano i casi: secondo le ultime comunicazioni della Asl ci sono altri quattro casi di positivit�. Salgono, cos�, complessivamente a 24 �(tra ospiti e personale) le persone infette.

� Esiste evidentemente un focolaio infettivo nel centro anziani. Per questo ieri, sulla base di una relazione trasmessami dai Nas dei carabinieri, da noi attivati, ho firmato un'ordinanza,� trasmessa anche alla Procura della Repubblica. Ho prescritto una serie di misure che riguardano anche il personale. L'ordinanza cerca di evitare che il contagio dall'interno della struttura assistenziale si trasferisca all'esterno. Contemporaneamente ho sollecitato il direttore sanitario della Asl affinch� siano anche i medici di una unit� speciale territoriale a prendersi cura di ospiti e personale. Chi accusa sintomi importanti, va portato subito in ospedale. Tra l'altro, il San Camillo de Lellis di Atessa accoglie pazienti di bassa e media complessit� e potrebbe benissimo prestare assistenza ad alcuni di questi malati, prima che le cose precipitino.

�� A proposito dell'ospedale, la nostra comunit� si � fatta e si fa carico della situazione di emergenza determinata dalla diffusione del Covid 19, non vogliamo sottovalutare le cose che si stanno facendo in questo momento, ma siccome � evidente che ci sono anche altre patologie non dovute al coronavirus, � ovvio che ci siano altre necessit�. Ben vengano le ristrutturazioni, ma nel frattempo si trovi un luogo idoneo dove collocare �tutti gli altri servizi sanitari. Se l'emergenza si dovesse protrarre per un anno, Atessa e i 30 comuni che le gravitano attorno resterebbero senza il distretto sanitario di base per un tempo inaccettabile. Non � credibile che non si trovi un posto, in un paese che ha tanti edifici (alcuni sono anche di propriet� della Asl), per collocare tutti (e ripeto tutti) i servizi e gli ambulatori portati via. La Asl li metta dove vuole.

� Noi siamo disposti a dialogare, ma per dialogare bisogna essere in due e non aiutano certo atteggiamenti arroganti e irragionevoli. Non � una insegna nuova (tra l'altro era la prima cosa che avevo chiesto al direttore generale della Asl appena si � insediato) che pu� tranquillizzarci. �Alcune strutture -per essere credibili- hanno bisogno di personale medico specializzato e di apparecchiature adeguate alle patologie da curare.

� Io mi chiedo, a questo punto, perch� in questo Paese si debba aspettare, troppo spesso, l'intervento della magistratura per governare situazioni che basterebbe affrontare con un po' di buon senso e onest�.

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