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10/03/2015

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
'New York, a venture': presentato il nuovo film dell'atessano Alessandro Fantini, ambientato a Manhattan

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sangroservizi 1003152

NEW YORK, A VENTURE

Il nuovo film di Alessandro Fantini ambientato a Manhattan

Girato nell’estate del 2014 tra il New Jersey e Manhattan, a pochi mesi dal documentario “Bryant’s ode” presentato nel programma di RAI ITALIA “Community” “New York, a venture”, il nuovo film scritto e diretto da Alessandro Fantini, regista, pittore e scrittore originario di Atessa, va a completare la “Trilogia della Citt�” iniziata nel 2009 con il mediometraggio “Nepente” ambientato a Roma e il lungometraggio “EDOnism” realizzato a Tokyo nel 2010.

In uno stile obliquo tra docufiction e mystery, il film segue le vicende di Adam Clairfield, disoccupato dell'Ohio richiamato da Cleveland nella nativa New York dalla proposta di lavoro offerta da Kevin Alcott, lontano cugino che sta avviando una nuova misteriosa "venture" nella Grande Mela. Costretto da una clausola di segretezza a comunicare con Kevin solo tramite email, Adam vagher� tra Port Authority e Central Park facendo affidamento solo sul suo smartphone, alla ricerca dei segnali wifi a cui agganciarsi per tenersi in contatto con il fantomatico cugino che continua a rinviare l'incontro, fin quando un incidente nei pressi dell’orologio di Delacorte non lo priver� sia del telefonino che della vista. Scoprir� tuttavia di essere in grado di percepire il colore delle voci umane, surrogato di quel segnale wifi che aveva inseguito per tutto il giorno, trovando in quella di Amy Bolnes, una ragazza di Raleigh fuggita di casa che recita poesie davanti ad uno degli imponenti massi di schisti di Central Park, le tinte rivelatrici di una visione che li porter� a ricomporre insieme l'immagine perduta di un'infanzia consumata dalle fiamme di un altro, meno celebre incidente avvenuto a New York nel Dicembre di quello storico 2001.

�“Nel vortice del Tempo/Le torsioni del Fato/ Sono spirali giocose di un serpente giallo”. Incluso nel montaggio di “Bryant’s ode”, - racconta lo stesso regista nell’intervista rilasciata alla redazione del magazine Cinecorrierenews.it - �il verso ricompare in una delle strofe della raccolta “Flames of Vision” recitate da Amy Bolnes, la protagonista del film interpretata dall’americana Kyrie Vickers, fornendo un faro sonoro ad Adam Clairfield, alias Craig Williams, piombato in una cecit� improvvisa dopo essere stato colpito accidentalmente alla testa nello Zoo di Central Park. Tuttavia, laddove nel documentario girato nel 2013 descriveva il raccordo pindarico tra il serpente che si avvolge sulle spalle dei turisti sul ponte di Brooklyn e il piano sequenza circolare intorno alla statua di Fiorello La Guardia, nel film dispiega un pi� ampio ventaglio di significati, riferendosi in senso figurale sia all’elica del Dna che riassume l’evoluzione della vita sulla terra nella Fontana della Pace, sia a quel rovesciamento che ha sconvolto le vite dei due protagonisti. Quello stesso evento traumatico che pi� di dieci anni prima li ha allontanati dalla citt� della loro infanzia, torner� a farli incontrare attraverso arcani ingranaggi mossi dagli animali rotanti dell’orologio musicale di George Delacorte, dalle immagini sonore stimolate dalle voci dei visitatori del parco, e infine dalla musica d’organo della cattedrale di Saint John. Perch� la sinestesia, fenomeno psichico che porta a vedere i suoni e a sentire i colori di cui Adam scopre d’essere affetto fin dall’infanzia, pu� considerarsi il culmine magico dell’atto artistico. Grazie ad essa un’intera citt� pu� essere rivissuta come una sinfonia di colori nella memoria di un fuoco sacro, illuminando l’oscurit� del quotidiano dove la gente s’illude di poter seguire la propria strada tenendo gli occhi aperti, ignari che, per usare le parole di Borges ad apertura del film “la cecit� � una liberazione, una solitudine propizia alle invenzioni, una chiave e un’algebra”. Una chiave che sar� compito dello spettatore ritrovare al termine del film, dopo aver chiuso gli occhi per riaprire le stanze, buie ma ancora autentiche, dell’infanzia dei propri sensi�.

Il film verr� proiettato prossimamente nel circuito dei festival americani e in Italia in una serie di mostre-eventi dove la proiezione della trilogia verr� accompagnata da una cernita tematica delle opere pittoriche e grafiche dell’artista.

Trailers, foto di scena e altre info sulla produzione del film sono disponibili sulla pagina FB: https://www.facebook.com/newyorkaventure

afan 100315

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