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21/10/2020

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Legambiente Abruzzo: 'Ieri Megalò, oggi Amazon: due realtà di commercio che testimoniano la nostra impreparazione nell'organizzare e pianificare il territorio'

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Comunicato stampa

Pescara, 21 ottobre 2020

DALLA VAL PESCARA ALLA VAL DI SANGRO E VASTESE: LA LEZIONE MANCATA!IERI MEGALO’, OGGI AMAZON: DUE REALTA’ DI COMMERCIO CHE TESTIMONIANO LA NOSTRAIMPREPAZAZIONE NELL’ORGANIZZARE E PIANIFICARE IL TERRITORIO IN FUNZIONE DELLA SFIDA AICAMBIAMENTI CLIMATICI E ALLA COSTRUZIONE DEL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI

logo legambiente 211020Solo qualche giorno fa il Consiglio di Stato bocciava definitivamente Megal� 2, con la richiesta del mondoambientalista di demolire gli edifici gi� realizzati e la delocalizzazione dell’intera struttura commerciale gi�al centro del dossier “Effetto bomba” di Legambiente del 2014. Sentenza che pone fine ai diversi tentativi difornire un alibi per continuare ad urbanizzare aree a rischio, aumentandolo di conseguenza non solo nellearee interessate ma anche pi� a valle, dove si � amplificato il problema delle esondazioni nel tratto finaledel fiume Pescara.Nel frattempo parte una querelle tra i sindaci della Val di Sangro e del Vastese sul potenziale insediamentodi Amazon, rincorrendo un’idea di lavoro e di opportunit� discutibile che, seppur in un momento delicatocome quello che stiamo vivendo, non pu� passare attraverso la svendita del proprio territorio e con unanuova cementificazione che accresce il rischio per la popolazione.“21 ettari, ovvero 210.000 mq, 30 campi di calcio di suolo libero � un prezzo che non si pu� pagare in Val diSangro ne’ per Amazon che per future iniziative - dichiara Rebecca Virt�, Segreteria Legambiente Abruzzo -Bisogna cambiare approccio, a maggior ragione di fronte agli ultimi dati dell’Enea che individuano il fiumeSangro tra le 3 foci in Abruzzo a rischio esondazione e su cui vanno accelerate le politiche di adattamento aicambiamenti climatici.”Lo sviluppo sostenibile del territorio come prospettiva positiva per le nuove generazioni, passa attraverso lacapacit� di reinventare gli spazi ed i luoghi, considerando e integrando interessi diversi, attraverso larigenerazione urbana e la riqualificazione delle strutture abbandonate e degli spazi esistenti. L’obiettivodeve essere ridurre il consumo di suolo per sviluppare la resilienza del territorio rispetto alle mutazioniclimatiche, ai fenomeni atmosferici sempre pi� aggressivi e al conseguente dissesto idrogeologico che gi�ha creato danni a ponti, viadotti e viabilit� minore. Danni evidenti, soprattutto in Val di Sangro, e riportatinella campagna #SosInfrastruttureSicure di Legambiente ed attenzionati anche dai media nazionali e chehanno portato alla chiusura di ponti e strade dissestate a causa di frane, smottamenti e allagamenti.Secondo l’ultimo Rapporto Ispra Sul Consumo di suolo, nel 2019 solo in Val di Sangro sono 788 gli ettari disuperficie artificiale nel territorio di Atessa, 354 nel comune di Paglieta, 341 nel territorio di Fossacesia conun incremento nell’ultimo anno rispettivamente di 4,21 ettari per Atessa, di 10,5 per Paglieta e di 11,5 perFossacesia. Abbiamo continuato, in questi anni, a incrementare il livello di artificializzazione e diconseguente impermeabilizzazione del territorio, causando la perdita, spesso irreversibile, di aree naturali eagricole. Tali superfici sono state sostituite da nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali,logistici, produttivi e di servizio.Il consumo di campagna a cui abbiamo assistito in nome di un discutibile sviluppo va nella direzionecontraria rispetto alla storia virtuosa della Val di Sangro e del Vastese. Si deve riconoscere agli agricoltori ilruolo che hanno avuto nella costruzione del paesaggio e la profonda influenza nelle scelte di sviluppo delterritorio. C’� un’economia importante con famiglie e giovani che hanno investito nell’agricoltura di qualit�,dalla produzione del vino, alla produzione dell’olio e della frutta. Durante il lockdown, in tutto il Paese,l’agricoltura � tornata ad essere il settore primario e fondamentale. Non dimentichiamo l’importanza chel’agricoltura riveste per contenere i cambiamenti climatici, la tutela dei suoli, del paesaggio e dellabiodiversit�. Insieme con la salvaguardia degli ecosistemi fluviali, chiamati a mitigare periodi di siccit� edeventi atmosferici estremi che metteranno a dura prova la tenuta e la sicurezza dei territori e dellecomunit�.“Da qui, la necessit� di tenere al centro la riconversione di aree gi� occupate dal cemento per i nuoviinsediamenti e far tesoro delle lezioni passate - dichiara Giuseppe Di Marco, Presidente LegambienteAbruzzo - E’ il tempo del coraggio anche per la politica, non bisogna fare le scelte facili ma andare concoerenza nella direzione dello sviluppo sostenibile, pensando davvero al futuro dei giovani. La sostenibilit�e la lotta alle diseguaglianze sociali ed economiche riguarda tutti, comprese le multinazionali.”

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