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08/10/2014

Inserito da Rocco | 0 commenti
Regione: l'assessore Sclocco annuncia le linee guida per la Riforma Socio-Sanitaria

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SOCIALE:SCLOCCO,UNA RIVOLUZIONE PER L'ABRUZZO

Pescara, 8 ott. Le linee guida guardano al terzo settore come "ad un traino per la crescita della Regione". Si parla di 13 mila operatori di assistenza, 88 mila volontari: "la pi� grande industria delle cure", ha spiegato l'Assessore. "La white economy ? ha aggiunto - � il bacino occupazionale pi� ampio per le assunzioni dei prossimi cinque anni in Abruzzo". Per cogliere l'obiettivo � necessario anche innovare e riprogettare la governance, tutta rivolta a creare accordi di sussidiariet� tra comuni e associazioni che potranno progettare e gestire insieme i servizi alle persone. Inoltre, sar� resa pi� agevole la partecipazione agli avvisi e ai bandi dei fondi europei, mentre gli enti pubblici potranno mettere a disposizione i beni pubblici per il terzo settore: "Insomma ? ha dichiarato Marinella Sclocco - sar� pi� facile fare impresa sociale".
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L'assessore Sclocco, nell'illustrare le risorse finanziare a beneficio del sociale, ha dichiarato di aver "trovato ? a due mesi del mio insediamento - una situazione economica e finanziaria grave per il mancato trasferimento di 23 milioni di euro agli ambiti. Non ho trovato uno strumento di programmazione, ho trovato solo mancati trasferimenti". Sclocco ha poi aggiunto di essersi attivata anche per recuperare 31 milioni di euro dal Fondo sociale europeo da destinare all'inclusione sociale e alle imprese sociali; accanto a questo, ulteriori fondi proverranno dal Fesr 2014-2010, circa 20 milioni da destinare a costruire o ristrutturare edifici che saranno in uso al terzo settore, come asili nido, ospedali di comunit�. In sostanza nei prossimi sette anni il sociale potr� contare su uno stanziamento complessivo di fondi Fse pari a 140 milion di euro. Ecco alcuni numeri del sociale in Abruzzo: 210 mila bambini, 558 mila famiglie, 100 mila famiglie in povert�, 65 mila disabili, 289 mila anziani oltre i 65 anni e 153 mila oltre i 75.
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"Per l'anno 2014 tutti i costi relativi alla quota sociale della compartecipazione a carico degli utenti saranno coperti dal Fondo per l'integrazione socio-sanitaria istituito dalla Regione Abruzzo. La Regione rimborser� per intero ai Comuni gli importi che saranno sostenuti per coprire la quota sociale, determinata dai Decreti. I cittadini, pertanto, non dovranno pagare nuove quote per il periodo di applicazione della compartecipazione nelle mensilit� residue del 2014". Lo affermano gli assessori regionale alla Sanit�,Silvio Paolucci, ed alle Politiche sociali, Marinela Sclocco, che hanno scritto una nota ai sindaci d'Abruzzo. "Tale decisione - proseguono - � stata assunta al fine di gestire questa fase transitoria di introduzione della nuova disciplina, assicurando la continuit� delle prestazioni socio-sanitarie agli utenti e al tempo stesso favorendo il processo di ricognizione sull'impatto della compartecipazione e l'adozione delle relative misure di introduzione dell'ISEE per l'anno 2015, in coordinamento con gli Enti di ambito sociale". Le quote sociali della compartecipazione degli utenti per l'anno 2014, in temporanea deroga all'accesso tramite ISEE, saranno quindi sostenute dai Comuni di residenza degli assistiti, ai quali le Strutture sanitarie provvederanno a fatturare i relativi importi.L'obbligo di compartecipazione era stato introdotto dai DPCM 14 febbraio 2001 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie) e dal DPCM 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza), che la Regione non aveva recepito, pur costituendo, negli ultimi anni, uno degli impegni fondamentali e dirimenti del Piano di rientro sanitario, al quale gi� le altre Regioni avevano adempiuto e che per la Regione Abruzzo costituiva uno dei pi� rilevanti motivi ostativi per la risoluzione del commissariamento. "Siamo pienamente consapevoli delle difficolt� che l'introduzione di tale misura comporta nei confronti dei cittadini e degli enti locali, ancor pi� in un contesto socio-economico di difficolt� generale: ecco perch� abbiamo inteso introdurre tutte le misure compensative possibili per ridurre tale impatto, grazie anche alla partecipazione di tutti coloro che, comprendendo l'indifferibilit� e l'inevitabilit� di queste decisioni, hanno concorso come forze sociali e politiche a formulare proposte. La piena riuscita di questa operazione sar� garantita solo se Regione, Comuni e strutture sanitarie collaboreranno attivamente fra loro, a cominciare dalla necessaria mappatura degli assistiti, dalla ricognizione della spesa e dal rispetto delle procedure nei tempi stabiliti".
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Il piano di azione. I Comuni, rientranti in un ambito sociale pluricomunale, possono farsi assistere per la gestione della compartecipazione dal rispettivo Ente di Ambito Sociale, che avr� la funzione di raccordo con l'Amministrazione regionale. Infatti, si prevede che, dopo la fase di transizione del 2014 e del 2015, il Fondo per l'integrazione socio-sanitaria sar� trasferito direttamente agli Ambiti all'interno dei rispettivi regolamenti sulla base di criteri che saranno successivamente determinati. La mappatura. La prima fase prevede la mappatura degli assistiti e la ricognizione sulla spesa preventivata per l'anno 2014 al fine di consentire alla Regione di monitorare il flusso aggiornato sulla spesa e sul concorso finanziario regionale e ai Comuni di procedere con i relativi adempimenti di bilancio. Il ruolo delle strutture sanitarie. Le Strutture sanitarie invieranno ai Comuni di residenza, ai loro Enti di ambito sociale, e, per conoscenza alla Regione, il modello compilato e successivamente gli Enti di ambito sociale compileranno le tabelle riepilogative riaggregando i dati pervenuti, secondo le modalit� specificate, rinviandole tempestivamente alla Regione. Sulla base degli elementi che emergeranno dai flussi informativi e del contributo che daranno gli Enti di ambito sociale, per l'anno 2015 sar� introdotta la compartecipazione regolata sulla base dell'ISEE, favorendo in ogni caso equit� sociale e progressivit� della compartecipazione.
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