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24/01/2014

Inserito da Rocco | 0 commenti
Inchiesta alla Regione Abruzzo: il Presidente Chiodi smonta le accuse

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SPESE REGIONE: CHIODI, IL MIO OPERATO E' SENZA OMBRE

IL PRESIDENTE SMONTA LE ACCUSE: "SIAMO PERSONE PERBENE"

Pescara, 24 gen. "La campagna elettorale � gi� iniziata ed � partita con un atto che potrebbe essere strumentalizzato ed inquinare, in qualche modo, i percorsi della stessa competizione elettorale. Ma se l'obiettivo dovesse essere quello di farci ritirare, dico, fin da subito, non ci ritireremo perch� siamo persone perbene". Carte alla mano, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, si � difeso su tutta la linea rispetto alla accuse mossegli dalla procura di Pescara nel corso di una conferenza stampa che si � tenuta, questo pomeriggio, a Pescara, nella sede della Presidenza. "Sulla vicenda del biglietto aereo di mia moglie, - ha chiarito Chiodi - sarebbe bastato prendere in considerazione chi ha effettivamente pagato il biglietto per capire che si tratta del sottoscritto. Un cosa � certa: la Regione non ha pagato il biglietto a mia moglie. Questo lo si evince chiaramente dall'ordine di bonifico indirizzato all'agenzia di viaggi. Documento che � a disposizione e che, ovviamente, consegner� agli inquirenti". La seconda comunicazione di servizio del Presidente ha riguardato la contestazione di spese di missione relative a viaggi in alcune localit� italiane ed estere. "Mi riferisco ai soggiorni a Nizza, Capri, Milano, Torino e Verona dove mi sono recato per fini istituzionali - ha tenuto a precisare Chiodi - ed � tutto documentato. Esiste, infatti, un elenco di tutte le missioni con l'indicazione dei motivi per i quali le ho effettuate. Oltretutto, - ha continuato - si tratta di trasferte documentabili anche attraverso le ricostruzioni giornalistiche degli organi di stampa che ne hanno dato ampiamente conto. Anche rispetto a queste contestazioni, forniremo spiegazioni a chi di dovere. La terza comunicazione di servizio riguarda, poi - ha rivelato - la contestazione di spese di entit� irrisoria che pure siamo in grado di giustificare. Si tratta di poche centinaia di euro". Infine, il presidente Chiodi ha espresso fiducia negli organi inquirenti. "A giudicare il Governo regionale - ha concluso - saranno certamente i cittadini abruzzesi ma voglio ancora credere nell'operato della magistratura. Del resto, la controprova l'avremo il 4 febbraio che sar� una sorta di cartina al tornasole".�

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