27/10/2014
�Il comparto olivicolo sar� quello che maggiormente pagher� dazio in quest’annata agraria disastrosa per l’economia rurale della nostra regione. Le perdite produttive mediamente si stanno attestando intorno al 50% e la qualit� dell’olio prodotto, salvo pochissime rarit� locali, � scadente. Le cause sono note perch� legate al cattivo andamento climatico stagionale che ha favorito l’attecchimento della mosca e, per quanti sono riusciti a drenarne l’invasivit� con mirati e ripetuti trattamenti fitosanitari, la qualit� finale dell’olio ne risulta gravemente compromessa perch� alti sono i residui nocivi che vi restano.
Di fronte a questo disastro alto sar� il costo medio di mercato dell’olio extra vergine d’oliva ma con una quantit� complessivamente scarsa ed una qualit� pi� bassa rispetto alle ultime annate.
Di fronte ai disastri produttivi � inutile piangersi addosso. Bisogna avere coraggio e responsabilit� allo scopo di suggerire e proporre soluzioni. La Copagri Abruzzo ha di recente formalizzato una proposta all’assessore regionale all’Agricoltura, Dino PEPE, di farsi carico di velocizzare le procedure per superare i tre attuali consorzi di tutela dell’olio D.O.P (Denominazione di Origine Protetta) che sono: “Colline Teatine” a Chieti, “Aprutino – Pescarese” a Pescara, “Colline Petruziane” a Teramo.
La Copagri Abruzzo ritiene che l’istituzione di un'unica D.O.P. regionale dell’olio d’oliva extra vergine possa essere un valido presupposto� per aggregare le aziende olivicole che producono per il mercato in un ottica di semplificazione� favorendo la promozione delle produzioni di eccellenza e di qualit�. A supporto di questa richiesta interviene anche quanto contenuto dalla “nuova P.A.C.” (Politica Agraria Comunitaria) 2014/2020 che, per la nostra regione, favorisce il sostegno diretto ai soli produttori olivicoli che hanno superfici iscritte negli albi delle D.O.P., �I.G.P. e� Biologiche certificate.
Inoltre � sempre pi� necessario produrre delle politiche di assistenza tecnica a supporto delle aziende olivicole affinch� adottino tecniche colturali meno invasive e di maggiore rispetto dell’ambiente e del prodotto cos� da migliorare decisamente la qualit� finale che potr� spuntare prezzi vantaggiosi sul mercato.
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Per fare questo � necessario� un vero e partecipato “gioco di squadra” tra i tecnici delle associazioni olivicole impegnati nel territorio per i progetti comunitari di miglioramento della qualit� dell’olio d’oliva ( Reg. UE 867/08 s.m.i.) ed una parte di quelli ex ARSSA potrebbe essere una valida carta vincente.
Ovviamente tutto questo fa parte di una nuova politica di lungo respiro da adottare presto e bene nel settore olivicolo che, ci auguriamo, la regione Abruzzo voglia mettere presto in campo.
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Camillo D’Amico, vice presidente vicario Copagri Abruzzo�