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28/05/2013

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Con Mina Welby in Abruzzo per legalizzare l�eutanasia

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Con Mina Welby in Abruzzo per legalizzare l’eutanasia

eutanasia 270513Dal 31 maggio al 2 giugno sar� presentata a Pescara, Sulmona e L’Aquila la Proposta di Legge di iniziativa popolare per legalizzare l’eutanasia promossa dalla Associazione Luca Coscioni con l’adesione di Radicali Italiani, UAAR, Exit Italia e Amici di Eleonora Onlus. Fra i partecipanti, Mina Welby, copresidente della Associazione Luca Coscioni, e Carlo Troilo, autore del libro “Liberi di morire. Una fine dignitosa nel paese dei diritti negati”.

Nelle sedi degli incontri sar� possibile firmare la proposta di legge ed avere la certificazione della firma (ne servono 50.000 in tutta Italia).

Questo il programa degli incontri.

Pescara

Venerd� 31 maggio 2013

Ore 11:00– Conferenza Stampa

Luogo: sala delle commissioni - Municipio di Pescara - secondo piano -

Presenti:

Roberto Anzellotti – Uaar Abruzzo

Roberto Di Masci – Radicali Abruzzo

Liana Moca – Uaar dell’Aquila

Mina Welby – Associazione Luca Coscioni

Venerd� 31 maggio 2013

Ore 17:30– Dibattito sull’Eutanasia Legale

Luogo: Sala della Provincia

Presenti:

Maurizio Acerbo –Consigliere regionale – Rifondazione Comunista

Roberto Anzellotti – Uaar Abruzzo

Riccardo Chiavaroli - Consigliere regionale – PDL

Roberto Di Masci – Radicali Abruzzo

Liana Moca Uaar Pescara - Moderatrice

Carlo Troilo – Associazione Luca Coscioni -

Mina Welby – Associazione Luca Coscioni

Sulmona

Sabato 1 giugno 2013

Ore 17:30– Dibattito sull’Eutanasia Legale

Luogo: Archivio di Stato

Presenti:

Silvio Cappelli –Societ� Filosofica Italiana - Sezione di Sulmona - �Moderatore

Roberto Carrozzo –Responsabile Archivio di Stato –Sezione di Sulmona–

Giovanni D’Amico – Vice-presidente del Consiglio regionale Consigliere regionale - PD

Roberto Di Masci – Radicali Abruzzo)

Antonella Ficorilli – Consulta di Bioetica

Liana Moca – Uaar dell’Aquila

Mario Setta – Docente di filosofia

Carlo Troilo – Associazione Luca Coscioni

Mina Welby – Associazione Luca Coscioni

L’Aquila

Domenica 2 giugno 2013

Ore 10:30– Dibattito sull’Eutanasia Legale

Luogo: Ridotto del Teatro

Presenti:

Nello Avellani, giornalista di news-town.it - �Moderatore

Mario Di Gregorio� – Docente universitario Storia della Scienza e delle Tecniche

Roberto Di Masci – Radicali Abruzzo

Sandro Francavilla – Docente universitario di Endocrinologia

Liana Moca – Uaar dell’Aquila

Mina Welby – Associazione Luca Coscioni

Per maggiori informazioni:

www.eutanasialegale.it

Proposta di legge di iniziativa popolare su:

Rifiuto di trattamenti sanitari e liceita’

dell’eutanasia

Relazione

Ben oltre la met� degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, � a favore dell'eutanasia legale,

per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella

sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente

dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e

Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.

Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire - magari un genitore o un figlio che implora di porre

fine alla sofferenza del proprio caro - rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non

essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volont� � costantemente violato, anche solo

per paura, o per ignoranza. La conseguenza � il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia

clandestina che dell'accanimento terapeutico.

Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con

precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di

trattamenti sanitari, ivi incluso il ricorso all'eutanasia.

“Rifiuto di trattamenti sanitari e liceit� dell'eutanasia”

Articolo 1

Ogni cittadino pu� rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonch� ogni tipo di

trattamento di sostegno vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario � tenuto a

rispettare la volont� del paziente ove essa:

1) provenga da soggetto maggiorenne;

2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacit� di

intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo articolo 3;

3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacit� sopravvenuta, anche

temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma

autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, “fiduciario per la

manifestazione delle volont� di cura”.

Articolo 2

Il personale medico e sanitario che non rispetti la volont� manifestata dai soggetti e nei modi

indicati nell’articolo precedente � tenuto, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile

ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo

comportamento.

Articolo 3

Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al medico ed al

personale sanitario che abbiano praticato trattamenti eutanasici, provocando la morte del paziente,

qualora ricorrano le seguenti condizioni:

1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;

2) il paziente sia maggiorenne;

3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacit� di intendere e di volere, salvo

quanto previsto dal successivo articolo 4;

4) i parenti entro il secondo grado e il coniuge con il consenso del paziente siano stati informati

della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;

5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente � affetto da una malattia produttiva di gravi

sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;

6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le

possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ci� con il

medico;

7) il trattamento eutanasico rispetti la dignit� del paziente e non provochi allo stesso sofferenze

fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e

confermato dal responsabile della struttura sanitaria ove sar� praticato il trattamento eutanasico .

Articolo 4

Ogni persona pu� stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune

di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli

successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 3, comma 5 e sia incapace di

intendere e volere o manifestare la propria volont�, nominando contemporaneamente, nel modo

indicato dall’art. 1, un fiduciario, perch� confermi la richiesta, ricorrendone le condizioni.

La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non pu� essere

soggetta a condizioni. Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilit�, da

un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in

ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.

Altrettanto chiara ed inequivoca, nonch� espressa per iscritto, deve essere la conferma del

fiduciario.

Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3, comma 7 siano rispettate,

non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia,

provocando la morte le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.

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