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06/10/2012

Inserito da Antonio | 0 commenti
Il Comune di Vasto ha vinto i ricorsi scongiurando per il momento i pericoli legati alle ricerche di idrocarburi nel tratto del mare Adriatico prospiciente la costa vastese

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IL COMUNE DI VASTO HA VINTO I RICORSI SCONGIURANDO PER IL MOMENTO I PERICOLI LEGATI ALLE RICERCHE DI IDROCARBURI NEL TRATTO DEL MARE ADRIATICO PROSPICIENTE LA COSTA VASTESE

vasto comune 061012Il Comune di Vasto, con il patrocinio dell’Avv. N. Zaccaria della civica Avvocatura, ha proposto due distinti ricorsi al T.A.R. del Lazio – sede di Roma, chiedendo l’annullamento dei seguenti decreti emanati dal Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attivit� Culturali:

1. � � del Decreto di valutazione impatto ambientale (V.I.A.) n. 126/2011, recante il parere positivo di compatibilit� ambientale delle indagini sismiche con tecnica “air gun”, relative al permesso di ricerca idrocarburi d505 BR-EL, presentato dalla Societ� Petroceltic Italia S.r.l., da effettuarsi nel Mare Adriatico in un’area di circa 730 km� posta a circa 40 km a Nord-Ovest di Punta Penna e a 26 km dalle Isole Tremiti;
2. � � del Decreto di valutazione impatto ambientale (V.I.A.) n. 280 del 23.05.2011 �recante il parere positivo di compatibilit�ambientale delle indagini sismiche con tecnica “air gun”, relative al permesso di ricerca idrocarburi da effettuarsi nel Mare Adriatico in un’area di circa km� ubicata al largo della costa abruzzese e molisana, e precisamente a circa 24 km da Punta Penna.


Il Comune ha sollevato diverse contestazioni avverso i citati decreti, sostenendo che le indagini mediante la tecnica “air gun” - consistente nello sparare nei fondali marini raffiche di aria compressa allo scopo di ottenere onde riflesse dalle quali ricavare dei dati utili a ricostruire la composizione del sottosuolo – propedeutica all’eventuale successiva fase di perforazione di un pozzo esplorativo, � idonea a provocare consistenti danni all’ecosistema marino, incidendo sulla vita degli organismi marini acquatici, con una connessa forte diminuzione del pescato.


Nei suddetti giudizi si sono costituiti sia i due Dicasteri che la Societ� Petroceltic Italia S.r.l., difendendo la legittimit� dei decreti impugnati.


Con Sentenze nn. 8200 e 8202 depositate il 1� ottobre scorso, il T.A.R. di Roma ha accolto i ricorsi del Comune rilevando alcuni vizi procedurali nella pubblicazione degli atti come pure l’omessa acquisizione del parere obbligatorio della Regione Puglia.
Il T.A.R. di Roma, in particolare, ha statuito che:
- �anche per le attivit� estrattive che si svolgono a distanza maggiore di 12 miglia marine devono essere coinvolti “i prospicienti territori costieri (anche insulari) con le relative popolazioni, attesa l’unitariet� dell’ecosistema con le potenziali e attuali interrelazioni che esso presenta”;
- � considerate le caratteristiche del Mare Adriatico, l’impatto potenziale sull’ecosistema marino e sulle attivit�connesse alla pesca riguarda tutte le zone circostanti;
- � �l’utilizzo della tecnica dell’air gun sia foriero di potenziali conseguenze negative che si ripercuotono anche a distanza, attesa la natura delle onde acustiche e le modalit� tecniche dell’operazione, quantomeno con riferimento alla possibile migrazione della fauna marina in luoghi diversi da quelli direttamente interessati.
��Stamane, in conferenza stampa, il Sindaco Luciano Lapenna, affiancato dagli assessori Anna Suriani e Marco Marra, dal Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte e dal suo vice Luigi Marcello, non ha nascosto la propria soddisfazione.
“Siamo stati l’unico Comune della Regione Abruzzo che ha ritenuto di dover intervenire – ha detto il Sindaco Lapenna ai giornalisti presenti – ed il fatto che il Tar abbia accolto le nostre tesi ci lascia ben sperare per il futuro. Un primo ostacolo � stato superato ed � gi� tanto. Adesso valuteremo altre iniziative a tutela del nostro mare con la speranza che anche la regione Abruzzo non continui a far finta di nulla di fronte a questi pericoli”
Mentre l’Assessore Marco Marra si � augurato che questa sentenza trovi spazio anche in cronaca nazionale, l’Assessore Anna Suriani ha evidenziato l’importanza del problema.
“Stiamo cercando di tutelare degli equilibri ecologici delicatissimi anche se � evidente, a questo punto, la necessit� di una forte azione a livello parlamentare. Non possiamo mettere a rischio un sistema ecologico cos� delicato”.
Vasto, 6 ottobre 2012

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