11/12/2012
Mancata conversione del decreto di riordino delle Province, il vice Presidente nazionale dell’UPI Di Giuseppantonio: ‘E’ un vuoto che produrr� caos, ora bisogna battersi per recuperare funzioni e risorse’
“Nello spazio di pochissimi giorni siamo passati dalla prospettiva di una riorganizzazione amministrativa dello Stato ad un vuoto che produrr� soltanto caos, perch� le Province, private delle funzioni fondamentali e sempre pi� a corto di risorse finanziarie, rischiano di morire”. Lo afferma il vice Presidente nazionale dell’Unione Province Italiane� Enrico Di Giuseppantonio a proposito della mancata conversione del decreto di riordino delle Province. “In questa fase dobbiamo batterci, e come UPI lo stiamo gi� facendo, affinch� almeno il capitolo delle funzioni trovi posto nella Legge di Stabilit� e con le funzioni ci vengano restituite anche le risorse poich� altrimenti, l’ulteriore concreto pericolo, � il dissesto finanziario di tutte le Province – aggiunge il Presidente Di Giuseppantonio. A livello nazionale ci� che � accaduto � il sintomo di una inconcludenza che si � manifestata in sede parlamentare anche su altre questioni importanti come la riforma della Legge elettorale. E mentre nei territori ci si � confrontati e spesso divisi, �in Parlamento hanno avuto il sopravvento i tatticismi e l’inconcludenza che oggi ci consegnano un futuro a dir poco incerto e confuso. Per quanto riguarda l’Abruzzo, l’ho detto e lo ribadisco, l’errore � stato duplice: prima il Consiglio delle Autonomie Locali, poi il Consiglio Regionale, non hanno saputo trovare il giusto equilibrio per portare avanti un riordino che tenesse conto delle legittime istanze dei territori e soprattutto dei parametri fissati dal Governo: consegnando a quest’ultimo una soluzione che avrebbe mandato in fumo quattromila posti di lavoro nei diversi uffici pubblici decentrati.
In Abruzzo, inoltre, la confusione � aggravata da ulteriori situazioni che pesano come macigni sulle Province: � il caso della Legge regionale nr. 28 del 2011, la cui entrata in vigore � prevista per il prossimo primo gennaio e che ha introdotto ulteriori oneri a carico degli Uffici del Genio Civile� ma senza trasferire a questi ultimi n� le risorse n� umane n� quelle finanziarie mettendone a repentaglio la possibilit� di operare. E della mancata assegnazione di risorse finanziarie� per lo svolgimento delle attivit� specialistiche dei Centri per l’Impiego su delega di cui all’art. 3 Legge regionale 76/98 che rischia di provocare, alla scadenza delle attivit� progettuali PO FSE e dunque dal primo gennaio 2013, disservizi agli utenti con l’interruzione di tutte le attivit�.
A ci� si aggiunga� - conclude il Presidente Di Giuseppantonio – che la mancanza di soldi metter� a rischio� la manutenzione di strade e scuole: le Province sono chiamate ad operare in questo scenario drammatico e se nella legge di Stabilit� non verranno inserire proposte concrete per aiutare le Province, queste ultime torneranno ad essere solo carne da macello per la campagna elettorale”.