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14/01/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
Guardiagrele: il Consigliere Comunale Orlando Console interviene in difesa della Comunit� Montana Maielletta

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PREMESSA: La L. 135/2012 obbliga i piccoli comuni ad accorpare le funzioni ed i servizi.

console 040113Con la modifica dell’art.32 del Dlgs. 267/2000, sembrerebbe sfumata la possibilit� per le Comunit� Montane di gestire servizi associati, il cui svolgimento � previsto esclusivamente in Unioni di comuni o in convenzione.

A tutto questo si aggiunge la mancata definizione di specifiche funzioni attribuibili alle Comunit� Montane, fatta salva la gestione in qualit� di EAS dei Piani di Zona dei servizi sociali.

L’ultima novit� consiste nell’abrogazione, da parte del Consiglio Regionale, dell’art.9 della legge regionale 143/1997 in materia di riordino territoriale dei comuni, e nell’inserimento di diversi articoli ad integrazione che in sostanza portano alla soppressione di tutte le Comunit� Montane, obbligando di fatto tutti i comuni che ne fanno parte, a deliberare entro il 30 aprile ed a costituire entro il 30 giugno, delle Unioni di Comuni Montani, ovvero “Unioni Montane”.

La norma non prevede la possibilit� di svolgere la gestione associata delle funzioni e dei servizi da parte delle Comunit� Montane, poich� il disegno regionale � quello di portarle alla liquidazione e soppressione.

In realt�, allo Stato attuale, le Comunit� Montane pur non godendo dello status di enti costituzionalmente necessari, ricadrebbero nell'esercizio dell'autonoma potest� legislativa residuale delle Regioni, cos� come ha stabilito pi� volte la Corte Costituzionale, e godono del riconoscimento degli articoli 27 e 28 del testo unico sugli enti locali che nessuno ha mai abrogato. In particolare l'art. 28 stabilisce: “L’esercizio associato di funzioni proprie dei comuni o a questi conferite dalla regione spetta alle comunit� montane. Spetta, altres�, alle comunit� montane l’esercizio di ogni altra funzione ad esse conferita dai comuni, dalla provincia e dalla regione”.

Dunque allo stato attuale non esisterebbe alcun ostacolo normativo affinch� le Comunit� montane possano svolgere l'esercizio associato di funzioni in convenzione.

Orlando Console (Vicepresidente Comunit� Montana Maielletta) “La Comunit� Montana Maielletta, in qualit� di Ente di Ambito Sociale (EAS) e di Unione di Comuni montani, cos� come le altre Comunit� Montane, auspicabilmente dovrebbe continuare ad avere, un ruolo fondamentale per il raggiungimento di sinergie tra i Comuni stessi (che avrebbero altrimenti difficolt� operative ed economiche nello svolgimento di talune attivit�,� soprattutto in campo sociale), per garantire solidariet� ed inclusione sociale e per la valorizzazione e lo sviluppo socio-economico del territorio: nutro forti dubbi sulle opportunit� e sulla possibilit� di una reale riduzione della spesa, e soprattutto sulla efficienza ed efficacia nello svolgimento dei servizi associati da parte dei piccoli comuni, anche in Unione o al limite in Convenzione, ma senza le risorse aggiuntive necessarie; il solo fatto che l’orientamento sia di sopprimere le Comunit� Montane per sostituirle con Unioni di Comuni sembra una inutile ed inefficiente scelta strategica, che potrebbe essere evitata, nel senso che le stesse Comunit� Montane svolgono le funzioni loro attribuite da anni con la massima efficienza ed efficacia.

Ci si chiede poi dove siano gli sprechi: un piccolo esempio al proposito sulla nostra Comunit� Montana Maielletta, a dir poco virtuosa a mio modo di vedere: abbiamo attuato una vera “spending review”, redigendo gli ultimi Piani di Zona dei servizi sociali in economia, vendendo l’automobile a disposizione dell’Ente, attuando una gestione amministrativo-contabile dell’EAS a costo zero per i comuni, senza tralasciare il fatto che noi Amministratori non percepiamo gettoni di presenza.

La strategia di eliminare una tipologia di ente (la Comunit� Montana) e crearne una nuova (l’Unione Montana) � quanto meno discutibile; si andrebbe a sostituire un ente gi� rodato e con un know-how non indifferente, con un ente che parte da zero, accollando sui Comuni tutto il peso della gestione dei servizi, certamente con eccessivi problemi non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche organizzativo.

Questa struttura, cos� come ideata, potrebbe determinare il collasso del sistema, in particolare dei servizi sociali, e a farne le spese potrebbero essere proprio le fasce pi� deboli della popolazione”.

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