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27/02/2013

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Analisi cruda di una mezza sconfitta: il capogruppo Pd alla Provincia di chieti Camillo D'Amico analizza i risultati elettorali

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Analisi cruda di una mezza sconfitta

di Camillo D’Amico Capogruppo P.D. provincia di Chieti

camillo damico 270213Chieti, 27 Febbraio 2013 - Fa molto male entrare da papa ed uscire cardinale. I risultati delle recenti elezioni politiche non ci entusiasmano affatto. Sondaggi da stravincenti, urne da quasi. Un soffio, una manciata di voti che limita la governabilit�. Pierluigi Bersani presidente del consiglio s�,�� ma con un governo debolissimo. Fatte poche cose anche importanti sar� utile parlare di nuove elezioni generali. � necessario, prima d’ogni cosa, fare una vera, profonda e reale analisi sulle cause di questa mezza sconfitta che colloca il Pd Abruzzese addirittura al terso posto. Con queste premesse, pensare di vincere le elezioni regionali se non da folli � sicuramente da romantici sognatori.

Tante, troppe leggerezze unite ad atteggiamenti di sufficienza ed autoreferenzialit� hanno irritato l’elettorato del nostro bacino. Il Pd era nato sull’unione di due grandi partiti popolari che della loro presenza fra la gente, del loro contatto umano e del radicamento territoriale i veri punti di forza. In questa campagna questi valori sono apparsi smarriti. Troppa ansia nel rincorrere presenze mediatiche, una cura eccessiva della propria immagine a svantaggio del partito. Concerti, eventi, mega segreterie organizzative, macchine con autista ed altro ancora, ma assenti tra la gente e nel territorio. Un linguaggio purtroppo lontano dagli interessi veri e concreti dei cittadini e forse anche privo di contenuti. Queste forse le principali cause della mezza sconfitta.

Rigore etico, morale e materiale forse pi� nelle parole che nei fatti. Un Pd che avrebbe dovuto perseguire l’atteggiamento sobrio e concreto attento ai bisogni ed alle esigenze di quella dell’elettorato vicino che invece, soffrendo, non ti riconosce e non ti vota.

Un ceto medio di operai, impiegati, insegnanti, commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, giovani, disoccupati, anziani ed emarginati, in una sola parola, il popolo che Berlusconi e Monti hanno tartassato e dimenticato, letteralmente abbandonato a se stesso. Abbiamo preferito rincorrere i nostri avversari, cercando anche d’imitarli. Abbiamo trascurato il popolo e le piazze, abbandonando la nostra tradizione, la nostra storia, liberando uno spazio, ovvero un vuoto occupato da Grillo & C.

Bisogna recuperare subito. Riscoprire le nostre origini. Riprendere la buona abitudine del lavoro meticoloso e certosino delle generose formiche, lavorando con costanza ed impegno tra e per la gente, senza dimenticare nessuno, evitando, come accaduto in questa campagna elettorale, di apparire, a volte, un partito di propriet� esclusiva invece che un collettivo forte e coeso.

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