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03/03/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
UDC: si dimette il Segretario Provinciale Angelo Cellini

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DIMISSIONI SEGRETARIO PROVINCIALE UDC CHIETI

���� Con grande tristezza rimetto le mie dimissioni dalla carica di Segretario Provinciale dell’UDC di Chieti.

���� Il disastroso risultato delle urne � il compimento di un percorso intrapreso dalla dirigenza nazionale del partito che per troppo tempo in molti hanno solo “adulato” e acriticamente “assecondato”, in un contesto di sostanziale carenza di confronto democratico comune ormai a tutti gli schieramenti.

�� ��Il sistema elettorale con le liste bloccate ha creato nei partiti folle di “cortigiani” tese unicamente a compiacere chi avrebbe deciso dei destini elettorali di tutti gli aspiranti parlamentari ed � risultato impossibile, come per altro ampiamente previsto, operare un riforma che eliminasse questa evidente e grave distorsione che ha finito, quindi, per allontanare gravemente la politica dagli elettori e che ha contribuito, insieme ad altre pesanti negativit�, a creare il fenomeno 5 Stelle.

���� Parlavo di percorso della dirigenza ma forse � pi� corretto coinvolgere anche la base, cui ovviamente appartengo, che per 15 anni ha creduto in un progetto di “centro moderato”, pur galleggiando sempre con basse percentuali elettorali e dovendo continuamente resistere agli attacchi pi� tremendi da parte di “voto utile” e “politica dei due forni”.

���� Quante volte ci siamo trovati in difficolt� per spiegare il “perch� ed il per come” di certi comportamenti politici e certe alleanze sul territorio? Come si possono spiegare agli amici le scelte dal partito in Abruzzo che, al di l� delle persone designate che sono sicuramente politici efficaci, hanno visto in campo a capo delle liste due candidati appartenenti ad altri partiti? Di pi�, come possiamo spiegare che oggi, unico caso di mia conoscenza, l’UDC pu� vantare al Consiglio Regionale d’Abruzzo propri esponenti sia in maggioranza sia in minoranza?

���� La dirigenza nazionale, mi si dice, ha voluto, con queste candidature “nuove”, rigenerare un partito locale “statico” e “litigioso” ma non si possono cos� facilmente cancellare i tanti ed evidenti meriti dell’UDC abruzzese: la straordinaria “resistenza” alle politiche del 2008 e quella ancora pi� importante e straordinaria delle regionali dello stesso anno; i risultati a “due cifre” tanto rari per il partito, conseguiti nelle elezioni provinciali di Chieti (con elezione del Presidente UDC) e nelle comunali di Chieti e Lanciano; le tante altre affermazioni di assoluto rilievo su tutto il territorio regionale (sindaci importanti, tra i quali voglio ricordare quello di Atessa, assessori e consiglieri in gran numero ovunque). Non mi sembrava proprio un partito malato o allo sbando, tutt’altro, la classe dirigente locale traeva dalla dialettica interna un maggior legame con il territorio ed una conseguente maggior forza elettorale.

���� Tornando alla politica nazionale, il Presidente Casini ha probabilmente giocato la sua ultima carta con Monti per un ennesimo rilancio del progetto di “centro”, forse anche valutandone i rischi; purtroppo il risultato � stato umiliante, ben al di l� di quello che possono aver influito le sacrosante proteste locali e, come tale, non pu� essere ignorato come pare si voglia fare imbastendo una riflessione autocritica di facciata senza reale cambiamento.

cellini angelo 030313��� In conclusione ritengo che ormai le dimissioni siano un atto improrogabile ed inevitabile soprattutto per correttezza nei confronti dei nostri quadri locali che sono gi� stati duramente messi alla prova da candidature e risultati elettorali, amici che mi chiamano per problemi che continuamente si creano nelle vita del partito sul territorio, specie dopo questi avvenimenti.

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������������������������������������������������������������������� ������������������������Angelo Cellini

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