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08/03/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
Il Difensore civico regionale, Nicola Sisti, ha chiesto chiarimenti in merito alla rimodulazione dei fondi destinati dal Distretto sanitario di Lanciano all�assistenza domiciliare integrata e alla riabilitazione

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ADI: DIFENSORE CIVICO REGIONALE SU RIMODULAZIONE SERVIZI DISTRETTO SANITARIO DI LANCIANO

nicola sisti 080313L’Aquila, 8 marzo – In una lettera indirizzata al Responsabile del Distretto sanitario di Lanciano e al manager della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, il Difensore civico regionale, Nicola Sisti (nella foto), ha chiesto chiarimenti in merito alla rimodulazione dei fondi destinati dal Distretto sanitario di Lanciano all’assistenza domiciliare integrata e alla riabilitazione. �Con riferimento ai denunciati tagli all’assistenza domiciliare integrata e alla riabilitazione, disposti dalla Asl nel distretto di Lanciano, i responsabili del provvedimento restrittivo hanno sostanzialmente negato i “tagli” ed hanno precisato di avere effettuato una operazione di “rimodulazione” e di “appropriatezza” dei servizi – scrive nella lettera il Difensore Civico regionale Nicola Sisti –. Poich� l’operazione, che ha sollevato un coro di proteste da parte degli utenti che da un giorno all’altro si sono visti privati di servizi spesso indispensabili, non pu� risolversi in una mera questione semantica – osserva Nicola Sisti –, chiedo di conoscere quale sia la situazione reale della drastica riduzione dei servizi in disamina e quali siano i concreti criteri adottati nel porre in essere tale “rimodulazione”. Il quesito scaturisce dal fatto che, per conoscenza diretta, mi risulta che alcuni medici di base non sono stati neppure interpellati in ordine alla esclusione dai servizi di assistenza domiciliare dei loro pazienti ed hanno ricevuto semplicemente un elenco dei soggetti esclusi. A questo punto appare legittimo ritenere che la c.d. operazione di “appropriatezza” sia stata fatta “sulla carta”: un criterio che, se ritenuto adeguato, pone inquietanti interrogativi sulla situazione pregressa. Di qui l’esigenza di chiarimenti convincenti che – conclude il Difensore Civico regionale – diano soddisfazione agli utenti e trasparenza alle strutture sanitarie�.

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