13/03/2013
IL “NO” AL PROGETTO DI “OMBRINA MARE 2”, DA PARTE DELLA PROVINCIA DI CHIETI, E’ PIU’ FORTE SE VEDE IMPEGNATI TUTTI E NON SOLO UNA PARTE.
Camillo D’Amico -� consigliere provinciale e capogruppo P.D. provincia di Chieti
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Chieti 12/3/2012 – “Il gruppo del P.D. alla provincia di Chieti � contrario al paventato progetto denominato Ombrina Mare 2 tanto da aver chiesto un consiglio straordinario aperto a tutti i comuni, regione, parlamentari �e portatori d’interesse; lo abbiamo fatto perch� la provincia eserciti la� naturale funzione di ente intermedio nella pianificazione di area vasta che per cominciare a ragionare in concreto su quali priorit� porre in essere per lo sviluppo sociale, economico ed occupazione del nostro territorio. A tutto non �di pu� dire semplicemente e sempre �no. La richiesta non � stata accolta ed il punto, corredato da un puntuale ed articolato ordine del giorno, � stato inserito in uno di quelli posti in discussione il prossimo 28 Marzo. Fa specie l’attivismo messo in atto dal presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio che dovrebbe comprendere il fatto che, queste posizioni, pi� sono partecipate e condivise e meglio raggiungono lo scopo desiderato. Di questi tempi, uomini soli al comando, non vanno lontano. Il presidente Di Giuseppantonio ricopre lo stesso ruolo nell’ambito dell’Unione delle Province Abruzzesi �(U.P.A.)� ed � vice – presidente a livello nazionale �(U.P.I.). Ha trasferito la sede dell’U.P.A. presso la provincia di Chieti impegnando anche unit� lavorative nella segreteria di quest’ultima, prima occupate in quella teatina; nulla di strano se non fosse che, in questo particolare momento storico, sobriet� e concretezza sono elementi utili per aiutare a recuperare credibilit� ed autorevolezza verso un ente fortemente danneggiato da politiche e campagne mediatiche che ne hanno minato in profondit� la credibilit� e l’utilit�. Noi crediamo nel ruolo delle province che per� vanno riviste e ridisegnate per funzioni ed ambiti amministrativi. Riteniamo� debbano mantenere un sistema elettorale diretto a carico dei cittadini e che, il processo di riforma, debba contestualizzarsi con l’insieme degli altri livelli istituzionali previsti in costituzione. Pensare di operare da soli senza coinvolgere tutti � un atteggiamento perdente e squisitamente propagandistico che non persegue un disegno� strategico di salvaguardia generale ma, probabilmente, solo personale.”
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