Il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo (nella foto), ha emesso la seguente nota:

Alla manifestazione dei sindaci tenutasi ieri davanti alla sede di Pescara del Consiglio Regionale per protestare contro i tagli al sociale approntati dalla giunta Chiodi c’� stato un assente illustre: il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, unitamente all’assessore alle politiche sociali Emilia Di Matteo.

Una grave mancanza di sensibilit� di fronte alla sforbiciata con cui sono stati ulteriormente erose le gi� insufficienti risorse da devolvere ai servizi socio assistenziali.

Non si tratta di un taglio che pu� passare in secondo piano: si tratta di una diminuzione dei fondi drastica rispetto al dato dell’anno precedente, di fronte a cui non si pu� tacere!

In molti comuni grandi e piccoli il rischio concreto � che non si possa pi� assicurare con continuit� la fornitura di servizi essenziali ai cittadini: dagli scuolabus all’apertura degli uffici comunali fino ai nidi d’infanzia, solo per fare qualche esempio.

Servizi che in una fase di recessione economica diventano ineludibili per le amministrazioni.

La situazione si aggrava sempre pi�: sono terribili i numeri forniti dall’ultimo rapporto del Banco Alimentare dell’Abruzzo, nel quale si parla di oltre un milione e mezzo di chili di cibo distribuiti nelle regioni Abruzzo e Molise alle famiglie in difficolt�.

Uno scenario apocalittico, da cui la citt� di Chieti non � esclusa e che anzi ne vede lo stato dell’occupazione ormai davanti ad un autentico dramma.

Il supporto alle famiglie, in questa situazione, non pu� non divenire una priorit� nell’agenda di un primo cittadino, e personalmente plaudo a quei sindaci che ieri hanno fanno sentire la propria voce contro un provvedimento destinato ad abbassare drasticamente il sussidio che i Comuni possono fornire ai propri amministrati.

Il sindaco di Chieti evidentemente� non ha ritenuto che questo problema sia cos� grave, se ha fatto mancare la propria presenza ed il suo appoggio alla manifestazione, presenza che avrebbe certamente avuto un peso specifico notevole trattandosi del sindaco di un capoluogo di provincia. Quello del sindaco e dell’assessore Di Matteo di fronte a questi tagli � un silenzio, dunque, di inaudita gravit�.

Eppure siamo abituati a vedere il nostro primo cittadino sempre in prima fila nelle occasioni di rappresentanza, con fascia tricolore ben in vista alla processione del Venerd� Santo o dovunque vi sia visibilit�.

Indimenticabile la sua ricerca di una ribalta quando fece lo sciopero della fame pi� breve della storia, rientrato dopo un paio d’ore quando rispose “obbedisco” ai suoi vertici romani e abruzzesi.

La manifestazione di ieri, invece, non dava alcuna visibilit� ed alcun ritorno d’immagine, ed ecco quindi che il comune di Chieti non � stato rappresentato, come purtroppo accade ogni qual volta si tratta “soltanto” di tutelare le fasce sociali pi� deboli.

Delle due l’una: o si tratta di una palese carenza di attenzione da parte del sindaco allo scottante tema della scarsit� di fondi da destinare al sociale, oppure il primo cittadino di Chieti ha ritenuto inopportuno appoggiare una manifestazione che contestava una decisione presa dal governo regionale della sua stessa area politica per non creare beghe di partito.

Forse non � arrivato il placet dai vertici locali del PdL (leggi Di Stefano-Febbo)?

Mi auguro che si sia trattato esclusivamente dell’ennesima distrazione di Di Primio, perch� in caso contrario da oggi i cittadini pi� deboli si sentirebbero ancora pi� indifesi, vedendo crollare, ancora una volta, �anche l’appoggio del loro sindaco.