26/04/2013
‘Le Ferrovie dello Stato sospendano lo smantellamento della linea merci a Vasto e riconsiderino la riorganizzazione della rete’: il commissario provinciale UDC, Andrea Buracchio, si appella al CdA dell'ente
L'Udc pronta a scendere al fianco degli amministratori locali e delle parti sociali a difesa delle infrastrutture essenziali per l'economia del Vastese
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�Le Ferrovie dello Stato blocchino l'improvviso ed inatteso smantellamento della rete ferroviaria utilizzata dai convogli merci sulla linea di Vasto e riconsiderino la riorganizzazione prevista per l'intero comparto�: cos� Andrea Buracchio, commissario provinciale dell’Udc, interviene nella diatriba sollevata dal sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in merito alle recenti decisioni prese dalla societ� ferroviaria sulla linea merci nel Vastese.
�Condivido pienamente – ha spiegato il commissario Buracchio – l'appello del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, e del presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, e sono pronto ad affiancarli nella ferma richiesta all'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mario Moretti, e a tutto il Consiglio d'Amministrazione della societ� di riconsiderare una decisione che non farebbe che acuire la gi� grave situazione del settore manifatturiero dell'intero comparto di Vasto.
La carta vincente dello sviluppo, a qualsiasi livello, sono le infrastrutture e i servizi logistici che possono essere posti al servizio delle imprese, ed una di queste � proprio una rete ferroviaria capillare ed efficiente: non capisco le motivazioni per cui le Ferrovie dello Stato sembrano aver cancellato dai loro programmi l'Abruzzo, prima tagliandolo fuori dallo sviluppo dell'Alta Velocit�, ora smantellando uno degli impianti pi� importanti per le piccole e medie industrie del Vastese.
Non si possono applicare le classiche logiche di mercato in un settore delicato come quello delle infrastrutture viarie, che costituiscono il volano essenziale per le imprese: per questo siamo pronti come partito, a tutti i livelli, a chiedere con la fermezza che il caso impone che il Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato ridiscuta dell'assetto della rete ferrata, sia per i passeggeri, sia soprattutto per le merci, evitando di penalizzare un territorio che gi� troppo ha sofferto per una ingiusta marginalizzazione. Chieder� anche ai vertici nazionali dell'Udc e al nuovo ministro dello Sviluppo Economico di appoggiare questa battaglia che non � fatta per campanilismo, ma a beneficio di un intero comparto economico e produttivo, che, se maggiormente penalizzato, rischia di scomparire, aumentando il tasso di disoccupazione e l'abbassamento drastico delle prospettive economiche per decine di migliaia di cittadini. Le infrastrutture sono beni pubblici, che vanno sottratte alle mere logiche dei numeri e dei profitti�.
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