29/07/2013
Paolo Sisti (PDL): “Promuovere ulteriori forme di lotta contro la soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto”
Convocata commissione urgente in Provincia di Chieti
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Su richiesta di Paolo Sisti, capogruppo in Consiglio Provinciale di Chieti del PDL, � stata convocata una commissione consiliare provinciale d’urgenza per il giorno 1 agosto 2013 alle ore 11 per fare il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in Abruzzo, che prevede la soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, oltre a quelli di Avezzano e Sulmona.�
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“La scellerata e improvvida riforma della geografia giudiziaria, promossa in nome di una pretestuosa ed inesistente compressione della spesa pubblica, sta purtroppo andando avanti e avr� come unico risultato, quello di portare al collasso la Giustizia in Abruzzo –scrive Paolo Sisti – La soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, importanti presidi di legalit� e di sicurezza sul territorio provinciale, oltre che esempio di efficienza e rapidit� nella risposta giudiziaria determinerebbe in concreto la privazione dei territori del basso Abruzzo di Uffici e Servizi Giudiziari posti a garanzia della legalit� e dei diritti dei cittadini e la riduzione dei presidi di sicurezza connessi alle sopprimende� Procure (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) ... per non parlare dell’aggravio dei costi di accesso alla Giustizia per i cittadini residenti nel comprensorio lancianese e vastese”.
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“L’insensibilit� della politica nazionale su questo tema � inaccettabile – dichiara Paolo Sisti-� Non si pu� assistere inermi al processo di rottamazione in corso e bisogna assumere tutte le iniziative possibili per garantire il diritto alla giustizia dei cittadini abruzzesi, pesantemente violato dall’ingiusta cancellazione dei tribunali sub-provinciali della Regione”
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“La convocazione di un commissione consiliare, alla quale parteciperanno i rappresentanti degli ordini forensi di Lanciano e Vasto e i rispettivi Sindaci delle citt�, consentir� di fare il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in atto e di individuare ulteriori forme di “lotta” per indurre il Governo a bloccare una riforma insipiente e scriteriata.”