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23/11/2013

Inserito da Rocco | 0 commenti
Lanciano, Manlio D'Ortona accusa: 'La furbata dell'IMU: la Giunta aumenta al massimo l'aliquota sulla prima casa (+6 per mille) rischiando sulla pelle dei cittadini'

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sangritana 231113

D’ORTONA: “LA FURBATA DELL’IMU: LA GIUNTA AUMENTA AL MASSIMO L’ALIQUOTA SULLA PRIMA CASA (+6 per mille) RISCHIANDO SULLA ‘PELLE’ DEI CITTADINI”

dortona 231113LANCIANO (23/11/13). “La Giunta comunale ha recentemente stabilito l’aumento dell’Imu sulla prima casa, che passa dal 5 al 6 per mille, cio� l’aumento massimo. Si tratta di una ‘furbata’ che rischia di pesare, come sempre, sulle tasche dei cittadini”.

Manlio D’Ortona, consigliere comunale di opposizione, interviene di nuovo in merito alal questione ‘tasse’ al Comune di Lanciano, a seguito dell’ennesima decisione dell’amministrazione Pupillo presa a totale discapito dei cittadini.

Le domande ovvie sono: ma l’IMU sulla prima casa non verr� abolita? E allora che senso ha aumentare l’aliquota di una tassa che verr� abolita e quindi, teoricamente, inesistente?

D’Ortona analizza, al proposito, le ragioni di questa scelta e i rischi per i nostri concittadini.

Primo caso: l’IMU viene abolita nel Consiglio dei ministri di marted� 26 novembre 2013. In questo caso il Comune, con questa manovra, spera che questo mancato incasso venga pagato direttamente dallo Stato. Eventualit� non stabilita per� da nessuna, e dico nessuna, norma giuridica, ma poggia solo su una possibilit� e intenzione.

Secondo caso: per carenze di copertura finanziaria il Governo, nel Consiglio dei ministri di marted� 26 novembre 2013, non abolisce l’IMU e allora, in questo caso toccher� ai cittadini pagare, per scelta della giunta, con l’aliquota elevata al massimo possibile: si passa dal 5 per mille al 6 per mille.

“Per riassumere – puntualizza l’esponente di opposizione - se l’Imu viene abolita, secondo la Giunta Pupillo, paga tutto lo Stato; se non viene abolita, pagano i cittadini con una aliquota definita al rialzo. Qual �, allora – incalza D’Ortona - il senso di questa manovra e perch� si attua questa ‘finzione’ finanziaria che nasconde insidie per i nostri concittadini?”.

La ragione � evidente: “Perch� il bilancio di previsione – chiarisce Manlio D’Ortona - deve essere chiuso in pareggio, ovvero entrate e uscite devono essere di pari entit�. Questo significa che le uscite previste (spese per servizi) superano le entrate ‘sicure’ e quindi occorre una ‘furbata’ finanziaria per simulare e assicurare virtualmente la copertura prevista per legge. In sostanza, se l’imposta viene abolita, e ritengo che sia lo scenario pi� probabile, non � detto che paghi lo Stato, o comunque, nella migliore delle ipotesi, potrebbe integrarne solo una parte”.

Quindi chi pagher� in questo caso la parte mancante? La risposta la conosciamo.

“Si rischia chiudere il bilancio con un disavanzo con conseguenze devastanti – conclude D’Ortona - L’alternativa � chiedere ai cittadini di integrare la parte mancante oppure tagliare servizi considerati ‘meno fondamentali’. Uno stile amministrativo e politico che sa di ‘fantascienza’, da respingere con una forte opposizione senza se e senza ma, per tutelare il nostro territorio, la nostra economia, la qualit� dei nostri servizi, ma sopratutto la nostra gente e il nostro futuro”.

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