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20/12/2013

Inserito da Rocco | 0 commenti
SEL esprime forte preoccupazione per possibili insediamenti petroliferi in Adriatico, alla luce del recente incontro tra Medoilgas e sindacati

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luca finocchio 201213

Il Coordinatore Provinciale di SEL, Alessandro Cianci, ha emesso la seguente nota in merito alle preoccupazioni per un eventuale insediamento estrattivo nel Mare Adriatico:

Incontro Medoilgas - Sindacati

piattaforma 201213Apprendiamo dalle fonti di stampa che nei giorni scorsi la Medoilgas, azienda del settore petrolifero, alla presenza di Confidunstria di Chieti, ha incontrato le rappresentanze sindacali di CGIL, CISL e UIL.

Il tema dell’incontro � stato il progetto di creazione di un parco minerario di estrazione del petrolio di fronte alle nostre coste.

Senza trascurare l’importanza di mostrarsi aperti e disponibili al confronto e credendo che i sindacati, nella loro piena autonomia, abbiano non solo il diritto, ma anche il dovere di incontrare le varie realt‡ economiche presenti sul territorio, ci chiediamo, tuttavia, quale interesse possano avere i lavoratori ad ascoltare una azienda come la Medoilgas.

sel 201213L’azienda citata svolge, principalmente, attivit‡ di compra-vendita di permessi di estrazione petrolifera. Pur non sapendo quali siano le loro intenzioni in Adriatico, ci aspettiamo che rivenda l’eventuale autorizzazione a qualche azienda attrezzata per l’estrazione petrolifera.

Ricordiamo a noi stessi che l’attivit‡ di estrazione petrolifera non crea occupazione, ma la distrugge. E’ una attivit‡ che si svolge con minime unit‡ lavorative, solitamente gi‡ impiegate in azienda.

Inoltre, � importante specificare che estrarre il petrolio sul proprio territorio non abbassa il costo dell’energia per le aziende del luogo, diversamente da quanto ci propinano.

Se non si crede a quanto detto, basta recarsi in Basilicata dove la Val d’Agri � stata distrutta dal petrolio e le aziende locali pagano l’energia esattamente quanto quelle delle altre regioni italiane, senza vantaggi apprezzabili.

I costi sanitari, invece, restano a carico dei cittadini lucani, mentre i giovani emigrano perch� non trovano lavoro in zona.

Aggiungiamo che, come sicuramente sanno bene i vertici di Confidustria Chieti, attualmente non c’� nessun paese al mondo che tenti di rilanciare la propria economia attraverso� il petrolio.

Infine, ci limitiamo ad osservare che l’impatto economico negativo di un distretto petrolifero � tale da distruggere i nostri settori della pesca, del turismo, dell’enogastronomia e perfino della logistica, perdendo migliaia di posti di lavoro.

L’impatto sulla salute dei cittadini � incerto, dipende da innumerevoli variabili tra le quali addirittura i venti o le calamit‡ naturali, sicuramente l’aumento dei tumori � valutabile in non meno di10, 20 anni.

Noi capiamo bene che la Medoilgas faccia in qualche modo leva sulla disperazione dei lavoratori, promettendo posti di lavoro e royalties per tutti, e conosciamo la giusta sensibilit‡ che hanno i sindacati sul tema: sono loro “in trincea” per garantire che l’occupazione sia salvaguardata ogni giorno.

Tuttavia, � noto a tutti (cittadini, politici in buona fede, sindacati) che il petrolio distrugge posti di lavoro e non ne crea. Quindi pensiamo che sia importante parlare con le imprese, con i sindacati e con i lavoratori per stringere un patto di sviluppo economico vero e sostenibile, basato su un nuovo tipo di intervento regionale e su una vera politica industriale.

Nei prossimi giorni SEL chieder‡ di incontrare tutti i soggetti disponibili a rilanciare la sfida dello sviluppo e dell’occupazione, trovando soluzioni innovative e coraggiose. Sediamoci a questo tavolo con le nostre migliori idee e facciamo qualcosa di concreto: Non c’� pi_ tempo da perdere dietro� chi vuole solo arricchirsi sulla pelle e sulla salute degli abruzzesi.

Alessandro Cianci

Coordinatore provinciale SEL – federazione di Cheti.



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