30/12/2013
Il Presidente Di Giuseppantonio scrive a Letta e ai Parlamentari Abruzzesi: “La nostra Provincia � in condizioni critiche, il territorio rischia di franare e le nostre casse sono vuote. Chiedo che si apra un caso Chieti, il tracollo definitivo ormai � dietro l’angolo e abbiamo avviato anche la messa in mobilit� del personale”��
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“Sono ormai cinque anni che amministro debiti e casse vuote, la Provincia di Chieti � un caso nazionale che merita la stessa attenzione di Roma e di altre citt�, come Catania, per le quali sono stati presi provvedimenti “salvataggio”. Abbiamo 140 milioni di debiti pregressi contratti con i mutui, dobbiamo ripianare oltre 12 milioni con il piano di rientro decennale e dal 2008 ad oggi il Governo ha tagliato i trasferimenti per 14 milioni, indispensabili per far funzionare la macchina dell’Ente”.
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E’ quanto riporta la nota inviata questa mattina dal Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, e ai Parlamentari abruzzesi, per denunciare con forza la persistente situazione dell’Ente, ridotto sul lastrico, senza soldi in cassa e in regime di dissesto guidato imposto dalla Corte dei Conti, con un severo piano di rientro finanziario pluriennale.
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“Quasi 2mila chilometri di strade sono ormai senza manutenzione – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – molte delle quali a rischio chiusura, e 49 edifici scolastici che si allagano in occasione di piogge di entit� di poco superiore alla norma. Si faccia qualcosa per evitare quello che sui giornali � ormai diventato un bollettino di guerra con frane, allagamenti, crolli e pericoli vari, ma si badi bene: non lo dico per tutelare la mia poltrona, essendo alla fine del mio mandato. Se lancio questo accorato appello � solo ed esclusivamente per il bene della mia comunit� e del mio territorio, che non meritano di essere relegati in serie b”.
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�“Pur non avendo alcuna responsabilit� abbiamo affrontato le cose facendo innumerevoli sacrifici e tagliando tutti gli sperperi, eliminando contributi a pioggia e mance varie. Da qualche giorno abbiamo avviato anche la procedura di mobilit� del personale per i prepensionamenti, ma se non si interviene da Roma – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – il tracollo definitivo � davvero dietro l’angolo, l’ho ribadito tante di quelle volte ma c’� ancora chi fa finta di non capire”.
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“Non abbiamo soldi e potremo accendere nuovi mutui solo tra 40 anni – ribadisce il Presidente Di Giuseppantonio – Senza risorse come possiamo intervenire per sanare i problemi, per tappare le buche, per rendere quantomeno dignitose strade e scuole del nostro territorio?. A fronte delle decisioni prese a Roma per la Capitale e per altri Enti chiedo formalmente che si apra un caso Chieti, sarebbe profondamente ingiusto non riservare a noi le medesime attenzioni”. Ai Parlamentari del territorio il Presidente Di Giuseppantonio si rivolge sottolineando di sentirsi “solo, profondamente solo in questa battaglia per ridare ai miei cittadini dignit� e servizi normali. Avrei voglia di gettare la spugna ma resisto solo per rispetto verso di loro e della grande fiducia che mi hanno dato e che mi riservano ancora”.