13/09/2020
Parco Majella, nell’anagrafe biodiversit� la Patata Sessanta dei Monti Pizzi
�
Con l’approvazione del verbale della riunione del Nucleo di Valutazione individuato dalla Regione Abruzzo tenutasi nello scorso mese di luglio, con la quale � stato espresso parere favorevole per l’iscrizione nell’anagrafe regionale della biodiversit� vegetale di 13 risorse genetiche vegetali a rischio di estinzione nel territorio abruzzese, si conclude positivamente un lungo ed articolato lavoro di ricerca e studio avviato per il recupero di una delle variet� agricole locali ancora coltivate nel territorio del Parco:�la “Patata Sessanta dei Monti Pizzi”.
Si tratta di una variet� che rischiava la scomparsa e che, grazie alla passione di un agricoltore di Montenerodomo che ha continuato a mantenerla in coltivazione ed all’attivit� dei tecnici agronomi del Parco svolta nell’ambito del progetto “Coltiviamo la Diversit�”, � stata prima inserita in un programma di recupero e successivamente oggetto di studio e analisi.
Alle attivit� di ricerca hanno partecipato il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Universit� di Perugia, l’etnobotanico Aurelio Manzi, l’Agenzia per lo Sviluppo - Laboratorio Azienda Speciale CCIAA dell’Aquila ed il Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche dell'Universit� degli Studi dell'Aquila.
I risultati delle indagini storiche, agronomiche, genetiche e chimiche hanno confermato la presenza storica della variet� nel territorio e hanno messo in evidenza le caratteristiche distintive che ne hanno permesso la caratterizzazione e la successiva iscrizione al registro regionale.
Il Direttore del Parco, Dott. Luciano Di Martino, afferma che si tratta di un risultato concreto raggiunto grazie al lavoro sul territorio e alla dotazione strutturale dell’Ente (Giardini Botanici e Banca del Germoplasma) che conferma il ruolo strategico del Parco sia nella�tutela delle entit� pi� rare ed in pericolo di estinzione nell'intero Appennino Centrale sia nella conservazione dei sistemi agricoli tradizionali individuati come determinanti per il mantenimento di importanti equilibri ecologici e di paesaggi agrari di straordinario interesse.
Per il Presidente del Parco, Prof. Lucio Zazzara, l’importanza della salvaguardia della biodiversit� agricola � un obiettivo importante in quanto essa rappresenta l’espressione pi� autentica di un territorio, il risultato della stretta interconnessione esistente tra colture e culture, tra biodiversit� e agricoltura e perch� da essa possono scaturire nuove opportunit� economiche e sostenibili soprattutto nelle aree interne del nostro territorio.
La “Patata Sessanta dei Monti Pizzi” � attualmente coltivata da 3 aziende “custodi”, presenti nel comprensorio che, attraverso un programma condiviso con il Parco, hanno l’obiettivo di ampliare le superfici coltivate e intraprendere una fase di valorizzazione che dovrebbe a breve garantire l’avvio della commercializzazione.
Il Parco continuer� gli sforzi per tutelare e dare nuove prospettive a questa e alle altre risorse genetiche del territorio sostenendo le aziende agricole e di trasformazione e stimolando i consumatori attraverso l’iniziativa promossa in collaborazione con i ristoratori custodi con lo slogan “Se mi mangi, mi salvi”.