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25/07/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
Il Lions Club San Salvo dona alla citt� una targa per ricordare la sosta di Garibaldi, sar� presente la pronipote Anita Garibaldi

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Donata alla citt� una targa per ricordare la sosta di Garibaldi

������������� Iniziativa del Lions Club di San Salvo�

������������� Sar� presente la pronipote Anita Garibaldi

giuseppe garibaldi 250713Una targa di bronzo sar� donata a San Salvo per ricordare la sosta in citt� di Giuseppe Garibaldi: � la decisione presa dal locale Lions Club, presieduto da Virginio Di Pierro. "Non potevamo restare impassibili di fronte a un avvenimento cos� importante - ha affermato Di Pierro -. Da parecchi anni sento le persone anziane parlare della sosta di Giuseppe Garibaldi nella nostra citt�, da qui la decisione di donare una targa di bronzo a San Salvo. Sul fatto che Giuseppe Garibaldi sost� due giorni nella casa della famiglia sansalvese dei Ciavatta, non c’� alcun accenno sui libri di storia, soltanto che gli anziani continuano a parlarne con decisa e sicura convinzione. E’ pur vero che la storia non si fa con le chiacchiere di paese, ma � anche vero che una locuzione latina recita: ‘Vox populi, vox Dei’ (voce di popolo, voce di Dio)". "Si racconta, infatti, - dice il giornalista sansalvese Michele Molino - che l’Eroe dei due Mondi, nei primi giorni di febbraio del 1849, era a Roma per difendere la Repubblica contro l’esercito francese accorso in aiuto dello Stato Pontificio. Caduta la Repubblica, fu costretta a darsi alla fuga insieme a un manipolo di compagni, tra cui un Ciccarone, garibaldino, originario di Vasto. Risal� il Tevere e, con mezzi di fortuna, entr� nel territorio abruzzese-molisano. Dopo un durissimo viaggio si trovarono nei pressi dell’abitato di San Salvo (i residenti in quel tempo erano 1843). Stanco e affamato percorse la strada della Madonna delle Grazie e della� Fontana Vecchia (la sal�te de la f�nde) in cerca di qualche rifugio che trov�, quasi subito, nella casa della famiglia Ciavatta, palazzo costruito pochi anni prima, ora di propriet� di Mim� Napolitano, attiguo alla casa dei Cilli (demolita negli Anni ’60), e trasformata in un luogo di cultura che ha preso il nome di ‘Porte de la Terre’. Vi dimor� due notti e, appena spunt� il giorno, il generale riprese la fuga; marciando attraverso un viottolo del tenimento della famiglia dei Nasci - aggiunge Molino - arriv� alla foce del torrente Buonanotte, dove era atteso da alcuni amici. A bordo di un bragozzo da pesca giunse in terra marchigiana per proseguire verso San Marino. Eludendo le navi austriache, Garibaldi arriv� a Cesenatico per proseguire la mattina dopo alla volta delle Valli di Comacchio dove, in una vecchia cascina, si spense Anita, l’eroica compagna della sua vita". "Anch’io, quand’ero ragazzino, - raccontava Nicola Vicoli, molto tempo prima della sua scomparsa - sentivo parlare del grande eroe da mio nonno. Mi raccontava che Garibaldi, inseguito dalle truppe francesi, dimor� a San Salvo due o tre notti e, per non farsi riconoscere, indossava abiti logori e sgualciti; fingendosi venditore di setacci, gridava 'E’ arrivato il setacciaro'". Per la cerimonia (data da decidere) di apposizione della targa, il Lions inviter� Anita Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei due Mondi.

Michele Del Piano

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