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12/09/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
Scuola: 'Stop al caro libri�s� al testo unico' striscioni del Blocco Studentesco in tutto Abruzzo per chiedere l�adozione del libro di testo unico per materia d�insegnamento a livello regionale

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Scuola: “Stop al caro libri – s� al testo unico” striscioni del Blocco Studentesco in tutto Abruzzo per chiedere l’adozione del libro di testo unico per materia d’insegnamento a livello regionale

Lanciano (CH) 12 Settembre - “Stop al caro libri – s� al testo unico” � questo il testo degli striscioni, firmati Blocco Studentesco, apparsi a Lanciano, L'Aquila e Pescara per protestare contro il caro-libri e chiedere l’adozione di un unico libro di testo per materia d’insegnamento a livello regionale. “Come ogni anno, con la ripresa delle attivit� scolastiche le famiglie devono fare fronte al problema dell’aumento del costo dei libri di testo, che va ad aggiungere un’ulteriore, gravosa spesa a bilanci domestici sempre pi� magri per via dalla crisi economica. Questo per via delle politiche adottate dalle case editrici, che forti della connivenza di alcuni insegnanti, ogni anno producono nuove edizioni dei testi da adottare per le lezioni, edizioni che spesso di “nuovo” hanno giusto il prezzo maggiorato e poco altro”. Cos� si esprime in una nota a commento di Nico Barone responsabile frentano del movimento studentesco di CasaPound Italia.

stop caro libri 120913

“Contro la piaga del caro-libri – continua Nico Barone - la nostra soluzione � l’adozione a livello regionale del medesimo libro di studio per materia d’insegnamento e per tipologia di istituto, il cui costo e la cui distribuzione agli studenti andrebbe accuratamente monitorato onde evitare possibili speculazioni”.

“In questa direzione – conclude il responsabile frentano del Blocco Studentesco – � parso volersi muovere, sia pur in maniera molto, troppo cauta, l’attuale governo, che ha reso valido l’uso nelle scuole delle vecchie edizioni dei testi scolastici. Segno, questo, di come il caro-libri sia un problema ormai impossibile da ignorare per l’impatto che ha sulle famiglie, con i genitori costretti a sborsare centinaia di euro per garantire un’istruzione ai propri figli ed il principio del diritto allo studio trasformato in un’occasione di lucro per le case editrici”.

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