09/10/2013
Grande successo alla Grotta del Saraceno di Vasto per ‘Al teatro con gusto’ insieme all’attore Corrado Oddi
L’evento �si � svolto lo scorso 25 settembre presso “La Grotta del Saraceno”, organizzato da� Vista Mare Event, con la partecipazione dell'attore Corrado Oddi.
La Grotta del Saraceno non � proprio una grotta, � un superbo luogo con una vista mozzafiato, nei pressi del porto di Vasto. Si viene accolti in una lussuosa sala con un'intera parete di vetro da cui ti giungono, a intermittenza, sciabolate di luce dal faro di Puntapenna.� L'accoglienza di Rosanna, l'organizzatrice, � oltremodo calorosa. Le� luci sono soffuse, la musica � discreta, il servizio impeccabile. Aperitivi, antipasti, (favolose le polpette “casc' e ov') si aspetta il primo, ma, senza preavvisi e noiose presentazioni, si fa spazio, tra il chiacchiericcio dei tavoli, la bella voce di Corrado Oddi. Interpreta un monologo che , tra il serio e il faceto ci porta su un piano diverso dal puro e semplice ruolo di masticatori e tubi digerenti. Stiamo mangiando ma stiamo anche riflettendo su questo nostro continuo abbuffarci, sull'assurdit� di questo nostro “sport” nazionale che forse ci viene da un passato di fame� e di guerra. Riflettiamo e un po' ci vergogniamo. La guerra in fondo � finita per noi da 60 anni, ma noi continuiamo a sentirci sicuri solo a tavola. Ci confortano e ci divertono le poesie dei grandi Tot� e Eduardo, “ a prescindere”, i loro indimenticabili volti, di tutto parlavano fuorch� di italici masticatori.
Ci viene servito un piatto abruzzesissimo, una minestra di pasta e fagioli con le cozze che ci ricorda� la “pignatella di fagioli che brontolava vicino al fuoco sotto la cappa del camino. Consumiamo volentieri anche la spigola al forno con le patate e la frittura di pesce. A questo punto la voce di Corrado giunge attesa e gradita. Sono poesie dei grandi poeti romaneschi Belli e Trilussa. La poesia dialettale parla forse pi� direttamente al nostro cuore perch� attinge proprio dalle nostre radici pi� profonde.
La serata � passata e ci dispiace, � stata bella e diversa dalle altre. Abbiamo cenato come gli epigoni di una civilt� che ha alle sue spalle dalle “Cene di Trimalcione”, gi� gi� fino alle “grandi abbuffate”, ma sappiamo ancora apprezzare la Poesia� la Bellezza e l'Arte nelle sue forme molteplici. Riattraversiamo il villaggio dei bungalow ormai chiusi e deserti, cos� fanno un po' malinconia. Dobbiamo ammetterlo: l'estate � finita. Ma ce ne sar� un'altra e , speriamo, con altri eventi di questo tipo.