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14/11/2019

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Santa Maria Imbaro: presentata la prima edizione dell'Osservatorio Automotive Abruzzo

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PRESENTATA LA 1� EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO AUTOMOTIVE ABRUZZO

Una fotografia del settore realizzata con l’obiettivo di individuare i principali trend di cambiamento

SANTA MARIA IMBARO (13 novembre 2019) – Qual � lo stato dell’industria automotive abruzzese? Quali sono i mercati di destinazione, le attivit� di innovazione e industria 4.0 e il fabbisogno delle competenze delle grandi, piccole e medie imprese della nostra regione?

E’ una fotografia attenta e scrupolosa del settore, quella emersa dall’Osservatorio Automotive Abruzzo 2019, presentato per la prima volta ieri a Santa Maria Imbaro, sede del Polo Innovazione Automotive, che ha realizzato l’Osservatorio in collaborazione con l’ITS Sistema Meccanica di Lanciano e il Polo Tecnico Professionale (PTP) per la Meccanica, Meccatronica ed Automazione.

Si tratta della prima edizione dell’“osservatorio permanente per la filiera”, realizzato con l’obiettivo di individuare i principali trend di cambiamento, nel breve e nel medio periodo, derivanti dalle trasformazioni in atto nel mondo del manifatturiero avanzato e le competenze chiave che ne derivano, comprese quelle trasversali.

All’incontro hanno partecipato gli aderenti al Polo di Innovazione Automotive e altre aziende del settore. Tra gli interventi, quello di Angelo Coppola, Plant manager Sevel Spa, Marcello Vinciguerra, Managing director Honda Italia Industriale Spa, Giuseppe Ranalli e Raffaele Trivilino, Presidente e Direttore del Polo Innovazione Automotive. E’ intervenuto inoltre Mauro Febbo, assessore alle Attivit� produttive della Giunta regionale d’Abruzzo.�

L’Osservatorio Automotive Abruzzo � stato realizzato nei mesi scorsi sulla base di un questionario inviato alle aziende selezionate – codice Ateco automotive, aziende significative nel settore della componentistica e nella produzione dei veicoli e aderenti al Polo Automotive – attraverso il quale sono state analizzate diverse aree tematiche: Descrizione impresa; Impresa e mercato; Innovazione; Nuove traiettorie di sviluppo; Industria 4.0 e Fabbisogno delle competenze.

La prima parte ha tracciato un focus sul settore automotive nel mondo, in Ue, in Italia e quindi in Abruzzo.

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In Europa si producono 2,5 milioni di veicoli commerciali (+2%) e una quota del 12% sul panorama mondiale. La produzione in UE vale 1,9 milioni di unita? ed e? concentrata per oltre l’80% in quattro paesi: Francia, Spagna, Italia e Germania. Lo stabilimento SEVEL, in Abruzzo, produce circa 300.000 veicoli; rappresenta circa il 12% dell’intera produzione europea. La filiera automotive regionale � costituita da un gruppo di imprese globalizzate, sia GI che PMI, operanti nel comparto dell’automotive e della meccatronica che comprende anche la subfornitura e la componentistica. Il comparto automotive in Abruzzo � infatti tra i pi� significativi, tanto da rendere la Regione fortemente industrializzata, con un tasso di industrializzazione superiore alla media nazionale, pari al 27%. La filiera automotive in Abruzzo, in particolare, conta oltre 25 mila addetti (di cui 20mila nella sola provincia di Chieti), 8 miliardi di fatturato, e produce il 55% di export dell’intera regione.

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Dall’Osservatorio Automotive Abruzzo � emerso che il comparto automotive abruzzese � abbastanza eterogeneo rispetto alla tipologia di impresa. Vi sono molte piccole e medie imprese, ma anche diverse grandi imprese, soprattutto se si considera la realt� di riferimento: una piccola regione del Centro-Sud Italia lontana dai principali sistemi produttivi e industriali nazionali e internazionali. Tra tutte, dominano i due grandi colossi dell’industria automotive: la Sevel, che produce il Fiat Ducato, il veicolo commerciale leggero pi� venduto in Europa, che dal 1981, anno del suo debutto, � stato venduto in oltre tre milioni di esemplari in tutto il mondo e nel tempo ha saputo evolversi andando incontro alle esigenze dei suoi clienti, tanto da essere stato eletto “Migliore base per i camper” (oggi tre camper su quattro venduti in Europa nascono sulla base del Ducato); la Honda Italia Industriale, fondata nel 1971 ad Atessa - unico sito manifatturiero Honda in Europa per le due ruote - che dopo la crisi attraversata circa un decennio fa, � tornata a crescere in termini produttivi e occupazionali.

Prevalentemente, dunque, si tratta di aziende che realizzano componenti e semilavorati su specifiche del cliente, oppure ideati e prodotti da loro (o assieme al cliente) o ancora sistemi o moduli completi per autoveicoli. Sono soprattutto fornitori di I o II livello, i cui clienti sono produttori auto o fornitori di primo livello.

Si tratta di aziende che – non senza fatica – iniziano ad affacciarsi ai mercati esteri. A questo proposito, se da un lato si conferma la predominanza della Germania come principale destinazione dell’export delle aziende automotive abruzzesi, una tendenza che emerge � quella che vede la Cina come il Paese verso cui le imprese locali iniziano a guardare in termini di proiezione futura. Rispetto ai clienti, emerge chiaramente la dominanza del gruppo Fca, condizionata prevalentemente dalla presenza in Abruzzo della Sevel, il pi� grande stabilimento europeo per la produzione di veicoli commerciali leggeri.� Una tendenza confermata anche dalla destinazione finale dei beni/servizi, rispetto ai quali le aziende abruzzesi hanno indicato soprattutto LCV.

Un tema di particolare interesse emerso dall’Osservatorio � quello relativo all’innovazione, e – nello specifico - alle innovazioni di prodotto e processo introdotte o da introdurre dalle aziende. Le imprese abruzzesi, in parte, hanno introdotto sul mercato prodotti e processi nuovi o significativamente migliorati; sono innovazioni svolte prevalentemente dall’impresa in-house, ma anche dall’impresa in collaborazione con altre e anche a seguito della realizzazione di progetti partenariali finanziati con fondi europei (FESR) e nazionali (FSC). Ma, nella maggior parte dei casi, le imprese non depositano brevetti sulle innovazioni e vi dedicano bassi investimenti (<10%).

L’Osservatorio ha anche indagato quali sono stati i fattori di ostacolo alle attivit� di innovazione; non soltanto perch� il budget da destinare pu� essere minimo o insufficiente, ma spesso anche per problemi legati alla gestione dei processi aziendali: dalla mancanza di personale adeguato alla carenza di informazioni sia sui mercati che sulle tecnologie, fino alla difficolt� di individuare partner con cui cooperare per le attivit� di innovazione.

In uno Studio che analizza lo stato dell’industria automotive, non poteva mancare una componente relativa all’approfondimento delle nuove traiettorie di sviluppo e dinamiche di Industria 4.0. Rispetto alla partecipazione delle aziende abruzzesi a progetti di sviluppo prodotto che utilizzano le tecnologie, la partecipazione � stata riscontrata soprattutto in progetti relativi a nuovi materiali e a motorizzazioni e powertrain elettrici e ibridi. Nel caso in cui le aziende abruzzesi abbiano adottato soluzioni innovative in ottica Industria 4.0, gli ambiti di applicazione di interesse hanno riguardato soprattutto produzione, qualit� e logistica. Infine, le aziende hanno esplicitato quali sono i principali rischi e vincoli che potrebbero frenare l’attivazione di iniziative in ambito Industria 4.0: il costo dell’iniziativa; la scarsa propensione a scambiare informazioni; la scarsa disponibilit� di risorse interne.

La parte finale dell’Osservatorio ha affrontato il tema del fabbisogno delle competenze. Le aziende abruzzesi sembra facciano fatica a trovare personale qualificato, specialmente rispetto ad alcune aree, ma ritengono prioritarie alcune competenze specifiche: soft skills; manufacturing, gestione degli assets e prodotto; ricerca e sviluppo, innovazione, design e progetto.

In generale, l’analisi delle competenze, in particolare rispetto a Industria 4.0, dimostra dunque che le aziende cominciano a maturare la consapevolezza di quanto una rivoluzione – in termini soprattutto di riconversione e riqualificazione delle competenze - sia necessaria, e anzi � gi� in atto.

I risultati dell’Osservatorio sono stati illustrati da Raffaele Trivilino, Direttore del Polo Innovazione Automotive e Daniela Di Cecco, Area comunicazione del Polo, che hanno realizzato l’Osservatorio con la collaborazione di Federica Rossetti (Polo Automotive) e Antonio Maffei (ITS).�

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