26/03/2013
D’ALESSANDRO (PD) SU NUOVA LEGGE ELETTORALE
L'Aquila, 26 marzo - "Non potevamo offrire alla maggioranza la scusa che con il nostro ostruzionismo, sarebbe rimasto in vita il listino". Lo afferma il Capogruppo del PD in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro. "Noi - spiega D'Alessandro - abbiamo posto tre questioni che riguardano la nostra idea di democrazione: le leggi elettorali si fanno per il buon funzionamento di una istituzione, non certo per auto conservarsi o per la paura". La prima questione posta da PD riguardava le soglie di sbarramento, per evitare l'ingovernabilit�. "Con la legge approvata - attacca D'Alessandro - e con il modesto sbarramento al 2 per cento, la maggioranza condanna l'Abruzzo al rischio della presenza di numerosi monogruppi con un unico eletto, che non solo renderanno ingovernabile la Regione, ma costeranno caro alle casse regionali per le spese di funzionamento dei gruppi. Tra l'altro, questa � una idea di democrazia al contrario, che rovescia l'esito elettorale". C'� poi il nodo della parit� d'accesso alle cariche elettive tra uomini e donne. "Noi - riprende D'Alessandro - abbiamo proposto l'introduzione della doppia preferenza di genere, con presenza paritaria di uomini e donne nelle liste. Nella maggioranza � invece prevalsa la chiusura". La terza questione riguarda il voto disgiunto, che consente all'elettore di scegliere un Consigliere di uno schieramento diverso da quello del Presidente. "Con l'approvazione di questa legge - spiega il Capogruppo del PD - invece viene cancellato questo diritto. Evidentemente la paura fa novanta rispetto alla disponibilit� di candidati polari del centrosinistra rispetto all'uscente Chiodi. Pi� ingovernabilit�, meno diritti di scelta, meno donne: cos� pu� essere riassunta e definita la legge regionale approvata da una maggioranza che spera cos� di avere qualche possibilit� in pi� di rivincere le elezioni".