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07/12/2019

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Ad un anno dalla morte, il Rotary Club di Atessa ricorda il socio onorario Bernardo Razzotti

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Ad un anno dalla morte, il Rotary Club di Atessa, presieduto da Adriano Spinelli, alla presenza di molti soci e relativi coniugi, ha ricordato l’amico e socio onorario Bernardo Razzotti. Per l’occasione il Club ha chiamato il socio onorario Antonino Serafini, past governor, amico fraterno di Bernardo con cui ha condiviso svariate attivit� in vita. Altres� presente la signora Concetta, vedova Razzotti, a cui � stata consegnata una targa con la scritta:�������������� �“Nel ricordo di Bernardo Razzotti – Amico di tutti – Esempio per tutti”.����

Dopo la relazione di Serafini sono intervenuti diversi soci ed ospiti, per un pensiero proprio, ricordando Bernardo come persona, amico, professore, insegnante, filosofo, scrittore, uomo di fede, rotariano, confidente ecc..

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Un ricordo di Bernardo Razzotti a un anno dalla scomparsa

La notizia della morte di Bernardo, avvenuta il 24 novembre 2018, improvvisa, inaspettata, lasci� tutti sconcertati prima ancora che subentrasse il dolore per la perdita.

Ora che il tempo ha fatto decantare i sentimenti, � possibile riflettere sulla sua figura cercando di fare una sintesi il pi� possibile aderente al suo percorso esistenziale.

Delineare la figura di questo uomo di poliedriche manifestazioni, significa anzitutto mettere in luce quelli che furono i suoi pi� particolari interessi: la famiglia e l’insegnamento.

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La famiglia � stata sempre al vertice dei suoi interessi.

Ha dato a tutti amore, profondo, incommensurabile.

Ha soddisfatto bisogni e desideri di tutti.

Questo ha caratterizzato la sua vita privata. Ma al di fuori di essa la grande passione di Bernardo � stato l’impegno culturale e didattico. Laurea in pedagogia, specializzazione in filosofia. Seconda laurea in teologia presso la Universit� Urbaniana in Roma.

Dopo il biennio di insegnamento alla Universit� di Urbino, Bernardo passa presso la Universit� di Chieti-Pescara dove, nella facolt� di Lingue e Letterature Straniere, insegna storia della filosofia e tiene corsi di etica e deontologia della comunicazione.

Percorre tutti i gradi accademici: da assistente a professore associato, a professore ordinario e titolare di cattedra, incarico che conserva fino alla quiescenza.

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Contemporaneamente e per due anni consecutivi insegna filosofia morale presso l’Istituto Orientale di Napoli.

� stato componente del consiglio di amministrazione della Editrice Carabba di Lanciano. Presidente della IRSAE molisana.

Fondatore della associazione donatori di sangue di Lanciano.

Da Papa Giovanni Paolo II insignito della onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’ordine di San Gregorio Magno.

� stato Preside della Facolt� di lingue e letterature straniere dal 1987 al 1997.

Le sue ricerche, confluite in una vasta ed apprezzata produzione scientifica, hanno interessato i rapporti fra etica e filosofia, politica e religione, filosofia e religione.

Ma un ritratto di Bernardo Razzotti non sarebbe completo se non se ne mettessero in evidenza le straordinarie doti umane.

L’equilibrio nel giudizio, la correttezza nei rapporti, la capacit� di mediazione e di ascolto, infine la volont� di dare preminenza assoluta al fattore umano considerando l’uomo sempre come fine, mai come mezzo.

In ambito Universitario viene da tutti riconosciuto che, verso gli studenti, egli manteneva un atteggiamento che si pu� definire socratico, ossia adottando una maieutica dove il docente agisce in modo da far maturare nel discente l’idea giusta soddisfacendo, nello stesso tempo, l’aspettativa del maestro che vede assolto il suo impegno nell’alimentare il fuoco della conoscenza.

Non possiamo sottacere che egli ha conquistato i pi� alti gradi del percorso accademico con le sue sole forze, senza che altre ne venissero in sostegno.

Bernardo � vissuto nella Universit� e, per la Universit� ha dato tutto se stesso. Ha forgiato generazioni di studenti, uno stuolo di allievi.

La cultura filosofica conquistata in un continuo processo dialettico, per essere poi elargita a quanti avessero sete di conoscenza, � stato il faro che ha orientato tutta la sua vita. Pascal, Maritain, Thomas Moore, Proudom sono stati oggetto di studio e di ricerca ma anche di riflessioni e di rielaborazioni.

Con quanto detto finora abbiamo cercato di richiamare al vostro ricordo la figura di Bernardo Razzotti, ma a questo manca qualcosa, qualcosa di molto particolare e che ci mostra il nostro amico in una luce pi� completa e pi� aderente al personaggio.

Infatti ogni momento della sua vita � stata illuminata dalla fede, una fede incrollabile, indiscutibile, assoluta; questa fede � stata la stella polare che ha guidato ogni suo agire, che gli ha dato la forza di superare ostacoli e incomprensioni.

Egli fra sacro e profano opt� per una sintesi ove, attraverso la filosofia, la ragione chiede soccorso alla fede per potersi affermare ed insieme trionfare nello spirito dell’uomo.

Era combattuto fra l’indubbia libert� dell’uomo e l’innegabile riconoscimento dell’esistenza di un Dio da cui discende la vita.

Era consapevole che le due esigenze si incontrano nella storia del pensiero laico, da un lato e la religione dall’altro lato e che se entrambe non hanno la pretesa di risolvere il problema, tuttavia ad essa tendono costantemente.

Non posso chiudere questo ricordo senza citare l’esperienza di Bernardo nel Rotary.

Nel Rotary egli ha portato una ventata di sana cultura, l� dove il pragmatismo � naturale espressione della associazione.

La convinta partecipazione agli ideali rotariani di cui era profondo e attento conoscitore tradotti in prassi quotidiana ne faceva un naturale aspirante alla direzione del distretto nella veste di governatore, dopo una brillante esperienza di presidente di club e pi� volte assistente di precedenti governatori. Ma un rigurgito di laicismo gli ha precluso quella strada che avrebbe percorso garantendo un sicuro profitto al Rotary distrettuale.

Vogliamo pensare che in spirito egli sia presente, vicino a noi, a quanti gli hanno voluto bene e lo hanno stimato.

In tutti noi la sua dipartita ha lasciato un vuoto profondo, come se qualcosa di importante fosse venuto a mancare. Una ferita che tarda a rimarginare.

Ci conforta la certezza che riposi nella pace del Signore, quel Signore che in vita ha onorato e servito con dedizione filiale. Per la ricchezza che cu ha regalato, noi amici un grato pensiero rendiamo a Te che vivi in primavera eterna.

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