09/01/2022
Pasqua � ancora lontana, ma �Ponzio Pilato Atessano anticipa i tempi e si lava le mani, delegando ad altri l’approvazione del piano regolatore della propria citt�.
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“”Annuncio voto contrario alla delibera presentata dalla maggioranza perch� non mi permette di partecipare concretamente ad un momento importante per la citt� di Atessa, che � l’approvazione del suo piano regolatore, e che cos� facendo mi sembra di nascondere qualcosa ai suoi cittadini”
Cos� le dichiarazioni di voto del Consigliere Fioriti sulla delibera della maggioranza che ha deciso di far trattare ad “estranei” l’approvazione del Piano regolatore del territorio atessano.
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Pu� sembrare una questione di lana caprina, ma non lo �. L’altra sera il Consiglio comunale , chiamato a discutere in seconda convocazione, allorquando sono sufficienti soltanto sette consiglieri ( su 17) �per �approvare delibere, ha sancito con 8 voti favorevoli e 4 contrari l’esautoramento del Consiglio stesso a decidere del piano regolatore della citt� e del suo territorio, �con il ricorso ad un commissario ad acta.
Praticamente c’� stata una dichiarazione di resa della maggioranza che ha attestato la sua incapacit� a gestire un piano che doveva assolutamente essere discusso in Consiglio, perch� solo all’interno del Consiglio avrebbero potuto rinvenirsi le incompatibilit� dei consiglieri che, al momento, non sembrano essere quelle volute dalla legge.
Abbiamo cercato con una mozione pregiudiziale di far capire che la massima assise cittadina poteva e doveva discutere del piano regolatore, anche e soprattutto per una questione di dibattito costruttivo su una materia che interessa parecchi cittadini e che la sua approvazione � sempre stata uno dei momenti pi� importanti e qualificanti dell’attivit� consiliare, ma non c’� stato verso: la maggioranza, ovvero quel che rimane di essa, non ha voluto sentir ragione e, in forza della licenza concessagli dalla seconda convocazione, ha deciso di nominare un commissario ad Acta, vale a dire un estraneo, a decidere sul futuro del territorio atessano; un estraneo che, di fatto, sostituisce in toto il Consiglio a tutti gli effetti.
Questo solo perch� sui territori atessani insistono delle propriet� dei consiglieri; propriet� che sembrano esserci da sempre e che, quindi, �non produrrebbero alcun vantaggio personale �con la variante al PRG. Anzi qualcuno di loro verrebbe a trovarsi danneggiato, a seguito della riduzione dell’indice di edificabilit� da 1 a 1,5 mcxmq.
Comunque sia, se ci dovesse essere, effettivamente, un conflitto di interesse di un consigliere, vale a dire che possa trarre vantaggio concreto ed immediato dalla variante al PRG, questo andrebbe accertato in aula, nel corso della discussione sulla variante al PRG, �al pari della prova in un procedimento penale che si forma nel “dibattimento”.
Esso non pu� essere supposto, ipotizzato, presunto, ipotetico, aprioristico o sospetto.
Per farci capire meglio: se il consigliere Tizio � in possesso di un terreno agricolo in una area che la variante al PRG trasforma in edificabile, effettivamente potrebbe sussistere incompatibilit� ed in tal caso il consigliere � tenuto ad astenersi ed allontanarsi dall’aula. Per� il tutto va valutato con granu salis in una contestualizzazione del progetto. Infatti il consigliere deve ricevere da questa trasformazione un vantaggio notevole perch�, se quell’area trasformata in edificabile, non interessa a nessuno, il consigliere proprietario dovr� pagare pi� tasse per il cambio di destinazione. �
Ed oggi non � che vi sia una corsa a costruire, prova ne � il fatto che la maggior parte delle richieste dei cittadini di Atessa, che hanno avuto modo di conoscere le linee indicative del nuovo piano, sono finalizzate al contrario, cio� a convertire il proprio terreno da edificabile in agricolo!!!
E’ un esempio ��semplice ma che denota la necessit� che su ogni singola situazione il discorso andava approfondito e discusso nel consiglio stesso, tanto � vero che, volutamente � stato ignorato una evenienza rilevantissima: �che �il Consiglio avrebbe potuto decidere anche diversamente da quanto stabilito nella proposta di variante al PRG e far venir meno� la incompatibilit� di chicchessia, qualora esistente. �La mancata discussione manifesta – e non pu� essere diversamente - �una vera e propria violazione dei diritti dei consiglieri ed una mutilazione rilevante delle prerogative del Consiglio Comunale.
Tutto andava discusso nel merito, prima di ogni altra cosa. Invece il Consiglio �si � visto passare sotto il naso un mastodontico progetto che riguarda la citt� e di cui Esso sarebbe titolato ad effettuare varianti, senza poter dire nulla, senza cio� poter partecipare alle scelte urbanistiche della citt� che amministra. �
V’� in ci� mancanza di democrazia; v’� in ci� menefreghismo verso il consiglio stesso, v’� in ci� qualsiasi presupposto per intentare ricorso e chiedere immediata sospensiva.