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30/03/2023

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Archi: Premio Rotary al Lavoro (7a Edizione)

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Nei primi anni venti del 1900, per la precisione nel 1921, il Signor Domenico Ferrante, di Archi, con l’avvento della ferrovia e della stazione a Piane d’Archi, inizi� la costruzione della struttura che poi nel 1923 sar� la “Locanda Ferrante”, esattamente dove si trova ora. All’angolo prospiciente la strada vi era anche un pozzo con un abbeveratoio per i cavalli, che passavano di continuo da e per i paesi dell’interno. Erano tempi di scambio merci, si portava su grano e ortaggi e si riportava gi� principalmente patate. Un vero e proprio baratto. Cavalli e buoi al traino e asini da soma erano frequenti alla sosta.� Pertanto la locanda era un punto di riferimento, oltre che per il via vai dei passeggeri, un ritrovo e principalmente per un pasto caldo e all’occorrenza anche per dormire, ma anche per il ristoro e il riposo degli animali stessi. Si racconta che i passeggeri stessi, con anche il personale della Sangritana, come riferimento era la locanda stessa con il nomignolo del proprietario “Ciccuccio”. Come a dire, la fermata alla stazione per scendere o salire, …� a Ciccuccio. Le autolinee di Corradino Marcucci, di Atessa, nei biglietti prestampati aveva come riferimento di fermata “Ciccuccio” e non Archi o Piane d’Archi.

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A gestire la locanda vi era anche Nicoletta, figlia di Domenico, e galeotto fu la conoscenza con Antonio Rocco Garibaldi Zappacosta, originario di Bucchianico, carabiniere reale a cavallo in servizio presso la Stazione CC di Atessa, che di l� a poco si sposarono. Dal matrimonio nascono quattro figli: Giovanni, il primogenito, nel 1925, e poi a seguire due sorelle ed un fratello. Nicoletta, nonostante quattro figli piccoli, riusciva a dare una grande mano a pap� Ciccuccio. Un giorno degli anni trenta, Antonio in divisa da carabiniere reale, dopo aver prestato servizio, nel fare ritorno a casa a Piane d’Archi, nello scendere dagli scalini del treno, la parte inferiore della cappa indossata cre� una scia a coda, e accidentalmente rimaneva impigliata nella porta che nel mentre si chiudeva a soffietto mentre il treno ripartiva. Il Zappacosta venne trascinato sotto le rotaie del treno rimanendo falcidiato ad una gamba che gli venne amputata. La disgrazia cost� la permanenza nell’arma dei carabinieri reali, una protesi accompagnata da un bastone per tutta la vita e una ricompensa, da parte della Sangritana, della concessione di una camera, vita natural durante, all’interno della stazione ferroviaria di Piane d’Archi.

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Concessione ancora in corso e in uso agli eredi. La vita di Nicoletta con i quattro figlioletti divenne pi� dura del solito. Nicoletta, supportata dal pap� e dal marito invalido, porta avanti la locanda in maniera egregia.

Giovannino, appena adolescente, si d� da fare come un uomo maturo e crescendo all’interno di una famiglia laboriosa, grazie anche alla sua intraprendenza e all’aiuto di mamma e pap�, a vent’anni amplia il lavoro di famiglia iniziando in proprio l’attivit� di spaccio di alimentari e diversi. La signora Nicoletta riesce a gestire la locanda fino ai primi anni del ‘1960.

Nel 1960, il signor Giovanni convola a nozze con una bella e avvenente ragazza di Atessa, Di Pasquale Maria Giuseppa, da sempre per tutti Giuseppina. Questa donna, tutto pepe, porta in dote ‘arte e mestiere’ essendo una sarta gi� affermata e una provetta cuoca, seguendo la zia nella preparazione di pranzi ed eventi privati. Trova subito terreno fertile, entrando in una casa di imprenditori, e apre una sartoria attigua alla locanda stessa. Il focolaio era condiviso dalle due attivit�. Gli affari vanno bene tanto da arrivare fino a 10 apprendiste sarte che cucivano per lei. �Nel frattempo la famiglia cresce con l’arrivo di Antonio nel 1961 e Nicola nel 1965. Giuseppina si fa in quattro per portare avanti l’attivit� di sarta e la crescita dei figli. Nel mentre di quegli anni, a cavallo tra i 60/70, cominciano a cambiare le cose, nel senso che la rete ferroviaria comincia a perdere l’utenza, comincia l’albore dello sviluppo industriale nella Val di Sangro, la costruzione della strada a scorrimento veloce. Nel mentre le forze per gestire la locanda si vengono a trovare al limite. La signora Nicoletta, ormai anziana, dice di non farcela pi� con le proprie forze.

Giuseppina, vista la situazione, si consiglia con il marito Giovanni sul da farsi e cosa decide e fa? �������������������

Senza tentennamenti, si rimbocca le maniche e si butta a capo fitto in una attivit� mai svolta, se non da aiuto cuoca da ragazza, e dalla convivenza con la suocera. Giovanni ha pi� di qualche dubbio, ma che svaniscono subito. Giuseppina con la sua creativit� e i prodotti del territorio comincia a prendere per la gola i propri clienti. Nel 1994 viene a mancare il marito, una brutta tegola che si rompe. Giuseppina non si perde d’animo e come sempre si rimbocca le maniche e riparte.

Nel frattempo il figlio Nicola, da sempre dentro l’azienda, autodidatta, porta anche lui innovazioni da quanto appreso dalla mamma. Ormai � una accoppiata vincente, quella di Giuseppina e Nicola, che con la loro maestria e della cultura del buono, valorizzando la bont� che la terra offre, coniugando il tutto, facendone dell’arte culinaria, una vera eccellenza.� Se poi nell’attivit� vi � anche la costante presenza, con la massima attenzione e condivisione, di Paola, nuora e moglie, oltre che di mamma, che fuori dall’insegnamento presso la scuola alberghiera di Villa Santa Maria, il tutto si coniuga felicemente.

Se poi ancora, consideriamo Dario, venti anni, e qui passiamo alla 5^ generazione, prima da studente e ora fresco diplomato, presso l’Istituto alberghiero di Villa Santa Maria, per l’appunto da qualche anno � la quarta forza di famiglia, con braccia e mente, unitamente a nonna, pap� e mamma. Dario ha gi� le idee chiare, dopo il diploma, ha seguito anche il master “Panificazione ALMA”, di sei mesi a Parma, presso l’Universit� della Cucina di Gualtiero Marchesi. Dario ha anche partecipato, all’et� di 11 anni, alla 2^ edizione di “Master Chef Junior” arrivando fra i primi 20 su 3500 iscritti.

Alcuni dati anagrafici:

DI PASQUALE MARIA GIUSEPPA, ovvero Giuseppina, nasce ad Atessa 13/10/1935, da ragazza, avendo una bella voce, ha fatto parte del coro della chiesa e occasionalmente si � anche esibita in prove canore. Si sposa con ZAPPACOSTA GIOVANNI nel 1960 e dalla loro unione nascono due figli: Antonio e Nicola.

ANTONIO � nato il 21/02/1961, imprenditore calzaturiero per le grandi firme, � sposato con Spinelli Norita, insegnante alla scuola primaria, hanno due figli e vivono ad Archi. Antonio per lavoro � spesso tra Lanciano, sede aziendale, e la Cina sede lavorativa.

NICOLA � nato il 23/03/1965 ed � sposato con Paola Balzelli, insegnante di enogastronomia presso l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria. Hanno due figli Umberto e Dario.

UMBERTO, 22 anni, � diplomato presso l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, ha scelto altre strade. Attualmente � a Milano dove studia ‘Tecnica del suono’.�

DARIO, 20 anni, � diplomato presso l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria ed ora, si sta dedicando all’attivit� di famiglia con innovazioni e profitto. A tutti gli effetti � e rappresenta la 5^ generazione del Ristorante Zappacosta.

1^ Generazione – FERRANTE DOMENICO

2^ Generazione – FERRANTE NICOLETTA

3^ Generazione – DI PASQUALE GIUSEPPINA

4^ Generazione – ZAPPACOSTA NICOLA

5^ Generazione – ZAPPACOSTA DARIO

Per vedere il filmato, cliccare sul seguente link del nostro canale You Tube:

https://www.youtube.com/watch?v=rgER4DWPEpM

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