�Vendere la farmacia comunale non significa chiuderla ma probabilmente migliorarne il servizio�: la replica del sindaco

Luciano Marinucci: �Per rispettare i vincoli del patto di stabilit� o aumentiamo l�addizionale Irpef o mettiamo sul mercato i nostri immobili. Il valore sociale della farmacia sar� salvaguardato�

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�Vendere la farmacia comunale non significa chiuderla n� mandare a casa i suoi dipendenti n� tantomeno cancellare un servizio pubblico per i cittadini: questo gli esponenti della locale sezione del Pd dovrebbero chiarirlo, prima a s� stessi e poi agli altri se vogliono discutere serenamente del futuro della nostra citt�: cos� il sindaco, Luciano Marinucci, apre la replica alle critiche di alcuni esponenti del Partito Democratico, apparse sugli organi di informazione e diffuse su un volantino fatto circolare sul territorio comunale.

�Gli esponenti della sezione del Pd locale � ha proseguito Marinucci � dovrebbero sapere che le difficolt� che abbiamo nel rientrare entro i parametri previsti dal Patto di Stabilit� derivano da un eccessivo indebitamento dovuto agli investimenti realizzati dalla precedente amministrazione e soprattutto, se fossero uomini di governo e non di sterile protesta, dovrebbero parlare con il ragioniere capo del Comune che spiegherebbe loro come la situazione sia difficile con 5,8 milioni di euro da recuperare per rispettare i vincoli imposti dall�Unione Europea. Gi� grazie al cosiddetto �patto verticale�, stipulato con l�assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci, abbiamo ottenuta 1,8 milioni. Mancano dunque poco meno di 4 milioni di euro: come pensa il Pd di trovarli?

Dovremmo aumentare la leva fiscale, quindi innalzare l�addizionale Irpef, che colpirebbe tutti, dipendenti e pensionati, ma che porterebbe nelle casse del Comune almeno quel milione che potrebbe sostituire la vendita della farmacia, che attualmente ha un valore non ancora stimato precisamente?

La cosa pi� preoccupante � che, a partire da quest�anno, i Comuni che non rispetteranno il vincolo europeo, dovranno restituire allo Stato tutti i soldi che mancherebbero fino al completamento della somma prevista per il raggiungimento del Patto di Stabilit�.

Da sindaco non devo certo convincere la sezione del Pd, che fino ad oggi non ha fatto una sola proposta ma solo tante polemiche strumentali, ma � mio dovere far comprendere invece ai cittadini che nella filosofia della spending review, dove lo Stato, per risanare i conti, sta vendendo il proprio patrimonio immobiliare, la nostra farmacia, considerate anche le polemiche che si tira dietro da tempo, pu� essere venduta ad un privato ma con un�apposita convenzione con il Comune si potr� mantenere la finalit� sociale per cui era stata concepita. Con questa operazione � altamente probabile che anche il servizio che assicura la farmacia potrebbe migliorare.

La farmacia non � l�unico bene immobile che dobbiamo vendere: stiamo discutendo diverse ipotesi e tra queste anche l�alienazione del parcheggio di propriet� comunale a ridosso delle rotatorie di Ikea. Inoltre, va considerato come il problema del rispetto del Patto di Stabilit� interessi centinaia di Comuni in Italia, i cui sindaci stanno esprimento volont� di dimettersi: il tema � stato al centro di un incontro ufficiale con il senatore Giovanni Legnini, figura di spicco della Commissione Bilancio del Senato e del Pd abruzzese, che, dopo aver ascoltato le problematiche del nostro Comune, si � impegnato con la nostra amministrazione a trovare una soluzione tecnica e politica�.

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