31/10/2012
IL SINDACO DI CHIETI NON VA LASCIATO SOLO PER DIFENDERE LA PROVINCIA MA IL CENTRO – DESTRA ALLA REGIONE PERCHE’ NON GLI HA DATO ASCOLTO???
di Camillo D’AMICO - consigliere e capogruppo P.D. provincia di Chieti
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Chieti 30 Ottobre 2012 – “Non ricorreremo a scioperi della fame, ne ad altre manifestazioni eclatanti. �fino a quando sar� possibile seguire le strade persuasive ed istituzionali per tenere duro fino alla fine, �affinch� prevalga il principio che,� Chieti non � Provincia soggetta a riordino.
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Non l’abbiamo disposto noi, ma la norma stringente contenuta nella spending review. Se, dal territorio, su questa vicenda,� �non � emerso il necessario calore,� la solidariet� politica ed istituzionale utile a confermare in tutte le sedi questo principio, �lo � perch� il centro – destra al governo di Provincia e Regione, non ha� ben governato e su questo tema ha avuto un atteggiamento palesemente contraddittorio. Sono Chiodi & soci che hanno taciuto troppo a lungo e poi tirato fuori una proposta avveniristica e non realizzabile al solo scopo di confondere e lasciare, �al Governo ed al� Parlamento, �una scelta difficile e complicata, perch� non contestualizzata con una riforma istituzionale pi� ampia e generale. Lo avr� fatto solo per tentare di salvare� la sua Provincia, �purtroppo penalizzata in ogni ipotesi di riordino, �emersa nel lungo ed infinito dibattito?
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Il centro – destra, del Comune di Chieti� e Provincia di Chieti,� sono risultati inascoltati ed ininfluenti in una non scelta che potrebbe penalizzare Chieti e la sua Provincia. Altre Province abruzzesi sono soggetti a riordino. Da questa vicenda non si pu� per� sottacere la richiesta elevatasi dai Sindaci dei comuni pi� grandi e rappresentativi dei territori, �che chiedono un riequilibrio dei servizi al cittadino utente che, da questa vicenda, debbono trarre� vantaggio concreto e non un ulteriore impoverimento. Su tutta la vicenda �riteniamo sia utile avere meno eroismi da propaganda e pi� azioni di squadra tese ad ottenere concreti risultati positivi.”
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