02/11/2012
Riordino delle Province:
il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio,
incita i Sindaci dei Capoluoghi di Provincia e i
Presidenti delle Province soppresse
a presidiare Palazzo Chigi ed il Parlamento
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Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a seguito dell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri (31.10.2012) che ha approvato il decreto-legge finalizzato al riordino delle Province e all’istituzione delle citt� metropolitane, ha inviato una lettera a tutti i Sindaci dei Capoluoghi di Provincia ed ai Presidenti delle Province soppresse affinch�, tramite un’azione comune (presidio di Palazzo Chigi e del Parlamento), il decreto adottato non venga convertito in legge.
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�Non si pu� far passare il principio in ragione del quale il Governo, calpestando le autonomie degli EE. LL., la storia e l’economia dei territori, decida del futuro stesso dei Nostri Comuni e delle nostre Province - ha dichiarato il Sindaco Di Primio – ci� diverrebbe un pericolo per tutti e per primo delle democrazie elettive.
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Non si pu� accettare che la populistica e falsa immagine della soppressione di alcune Province rappresenti la panacea di tutti i mali, mentre continuano ad essere tollerati ed alimentati gli sperperi di Stato e delle Regioni.
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Non sono affatto contrario ai principi della c.d. spending review ed alla necessit�, su tutto il territorio nazionale, di contenere l’abnorme spesa pubblica – ha rimarcato il Sindaco Di Primio -� quel che contesto, per�, sono le modalit� che ne hanno ispirato i criteri, che non hanno minimamente toccato le vere fonti di sperpero.
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A questo punto, temendo che il Governo non eletto ponga la fiducia, vanificando anche l’attivit� di quei parlamentari che volessero sostenere le nostre ragioni, ritengo necessaria una azione comune di noi Sindaci affinch� il decreto in questione non venga convertito in legge, il tutto con l’aiuto della tanta gente che in questi giorni sta manifestando contro il provvedimento.
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Predisponiamo documenti, chiediamo ulteriori incontri, presidiamo Palazzo Chigi ed il Parlamento, insomma mettiamo in atto tutte quelle iniziative che non facciano passare nel silenzio tale decisione.�
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